Espulsione dal territorio nazionale di sei operatori stranieri di Save the Children, che dovranno lasciare il Pakistan entro le prossime due settimane. Questo quanto decretato dal governo di Islamabad, che non ha motivato ufficialmente la decisione. Eppure secondo gli addetti ai lavori convinto che la ong avrebbe collaborato con le spie americane a scovare il nascondiglio di Bin Laden.
Nello stupore generale di Save the Children Ghulam Qadri, il direttore della sezione pakistana dell’organizzazione, riferisce che dal dicastero bocche cucite e nessun commento ufficiale. L’ong è in Pakistan da 30 anni, impiegando nei suoi programmi per l’infanzia almeno 2mila persone. Al momento non è nemmeno chiaro se gli operatori espulsi potranno essere rimpiazzati con altro personale.
L’espulsione dei membri di di Save the Children potrebbe essere legata a Shakil Afridi, il medico pakistano arrestato e condannato per attività di spionaggio per conto degli Usa. Fu fermato per aver portanto avanti “falsi programmi di vaccinazione” con lo scopo di raccogliere informazioni utili alla cattura di Bin Laden. Secondo alcune inchieste giornalistiche il dottore aveva legami stretti con membri della ong. Quest’ultima ribatte dicendo che Afridi non è mai stato a libro paga, pur avendo partecipato “a qualche seminario” prima dell’arresto.
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