Un prete francese si è presentato presso gli uffici di Polizia di Clermont-Ferrand, una città nel sud della Francia, e ha reso una confessione: avrebbe stuprato i ragazzi minorenni e i bambini incontrati in Africa, durante la sua ultima missione umanitaria. I fatti si sarebbero svolti nell’arco di cinque anni: il missionario, partito nel 2007, è rimasto in Africa sino al 2012, anno del suo rientro in Francia. Giunto in patria, il sacerdote ha confessato i suoi “peccati” al mons. Hippolyte Simon, arcivescovo di Clermont.
Lo stesso prelato, poi, gli avrebbe suggerito di autodenunciarsi. E i suoi peccati, giunti sulla scrivania del procuratore Pierre Sennes, si sono tramutati in crimini: di natura sessuale, in danno di minori. Nella lettera che ha inviato alla procura lo scorso gennaio, stando alle dichiarazioni rese dallo stesso procuratore al quotidiano Le Figaro, il prete avrebbe “chiaramente descritto atti riprovevoli”. A seguito della confessione, la polizia francese ha avviato le indagini in Africa e, successivamente, agli inizi di settembre, ha ascoltato il presunto stupratore. Attualmente, il missionario si trova in carcere a Saint-Etienne, con l’accusa di pedofilia.
E.G.
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