Almeno sei morti e cinque feriti, tutti bambini. E’ questo il bilancio dell’attentato che ha colpito oggi la sede della Cooperazione Italiana a Kabul, la cui strada spesso ospita numerosi ragazzini e venditori ambulanti. Varie le ipotesi. Secondo l’agenzia ANSA, che parla di fonti affidabili, la bomba è stata portata da un bambino ed è esplosa accidentalmente; il Generale Zaher, capo della polizia criminale afghana, spiega invece che l’ordigno sarebbe stato portato da un kamikaze in motocicletta con l’obbiettivo di farsi esplodere nella sede dell’ambasciata indiana a Kabul, situata vicinissimo alla nostra Cooperazione. Ma la giornata è stata caratterizzata anche da altri attentati, dovuti forse alla commemorazione dell’anniversario della morte di Ahmad Shaha Massud (9 settembre 2001 ndr), il guerrigliero soprannominato “leone del Panshir” che guidò la rivolta contro bolscevichi e talebani e rimasto nell’immaginario collettivo come un eroico liberatore.
Le forze armate si aspettavano disordini a causa della ricorrenza e in effetti già tutti erano in stato di massima allerta. Tuttavia questo non ha impedito che venisse messo in atto anche l’attentato che ha colpito Tarinkot, in cui hanno perso la vita il presidente del Consiglio per le riforme Naimatullah e un altro influente anziano, Malik Abdul Majeed. A renderlo noto è il presidente della provincia di Uruzgan, Akhundzada, che rende altresì noto come una bomba nei pressi del distretto di Nahri Sarraj abbia ucciso due donne e ferito altre persone. Ma l’attentato più grave della giornata, in cui hanno perso la vita sei civili, è avvenuto nella zona di Wazir Akbar Khan, dove è stato lanciato un razzo verso la sede dell’ambasciata italiana e soprattutto verso l’importante quartier generale della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza. Se l’attentato fosse riuscito a pieno avrebbe colpito uno dei punti nevralgici dell’ Intelligence americana, considerando anche il numero di personale della coalizione presente nella zona, che si stima essere vicino ai tremila.
I talebani hanno rivendicato l’attentato ma, come spiega il portavoce del Ministero degli Interni Sidiqi, i reali responsabili potrebbero essere i membri della rete Haqqani, la più temuta organizzazione criminale del paese, a causa del loro recente inserimento da parte degli USA nella lista delle organizzazioni terroristiche. Tutto questo avviene in contemporanea con il rientro di sempre più soldati della coalizione nei rispettivi paesi: 77mila soldati USA e 40mila di altri paesi hanno infatti già lasciato l’Afghanistan.
Gioacchino Andrea Fiorentino
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