Vytas Simanavicius è un informatico lituano balzato agli onori della cronaca per aver smantellato la rete della pirateria informatica attiva nell’ex Paese dell’Est europeo. A lui si deve la nascita della Lanva, la Lega lituana antipirateria , attraverso cui è stato possibile chiudere LinkoManija, il più importante sito di condivisione di file BitTorrent.
Simanavicius, dopo il successo di un lavoro svolto in qualità di difensore del diritto d’autore, sarebbe ora nei guai. Pende su di lui, infatti, una pesante accusa, mossa a suo carico dal centro investigativo della Polizia di Kaunas: sarebbe implicato in un giro di narcos, attivo nel commercio e nel traffico di enormi quantità di droga. L’informatico rischia fino a otto anni di carcere.
Una vita, dunque, spesa a fronteggiare il mercato illegale dei file multimediali e del download ma anche a fare utili, stando alle indagini e alle denunce presentate dagl’inquirenti, attraverso la rete criminale del narcotraffico. Una carriera schizofrenica, interamente costruita in Lituania.
Il Paese, oggi membro della Ue dopo un trascorso storico condizionato dalla presenza di regimi totalitaristici e opprimenti dominazioni straniere, è da tempo al centro delle attenzioni degli osservatori internazionali. A cominciare da quelli delle major e delle grandi case di distribuzione che investono, appunto, nel mercato digitale.
Lo Stato baltico resta ai primi posti della classifica delle zone territoriali maggiormente attive nella pratica dei download di file multimediali. Classifiche stilate dai commissari antipirateria e alle quali, in passato, anche lo stesso Vytas Simanavicius aveva già collaborato.
Ripercorriamo le tappe più importanti della sua storia. Pianifica una imponente azione di contrasto alla rete della condivisione illegale di file, che gli vale stima e riconoscimenti da parte dei titolari di copyright e diritti d’autore. A lui si deve, oltre alla chiusura di numerosi siti illegali e gratuiti, anche il procedimento contro centosedici ragazzi lituani: Simanavicius li porta in Tribunale con l’accusa di download illecito e di mancata osservanza delle norme previste in tema di diritto d’autore.
Il lavoro di Vytas Simanavicius viene, poi, notato anche dalla Microsoft. Siamo nel 2010. Dopo piccole indagini e qualche segnalazione, ecco che l’informatico di ritrova a collaborare col gigante americano. Consulenze nelle inchieste per raccogliere prove e altro materiale nel giudizio che il colosso sta avviando contro il sito LinkoManija. Consulenze per farle ottenere i 43milioni di dollari richiesti a titolo di compensazione per i programmi rubati dal sito.
Una carriera che, però, ad un certo punto, si perde e prende un’altra direzione: quella del traffico degli stupefacenti. Le accuse a carico dell’informatico sono di detenzione e commercio illegale di sostanze stupefacenti. I fascicoli dell’accusa mossa dal dipartimento di Polizia di Kaunas, titolare dell’inchiesta, parlano di “enormi quantità”. Una macchia, dunque, potenzialmente letale nella carriera brillante di Simanavicius, cominciata all’insegna della legalità ma che rischia, ora, di finire tra le mura di un carcere. Per un periodo compreso tra i due e gli otto anni.
Emilio Garofalo
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