Entro tre mesi, le città pakistane di Johar Town, Mustafa Town, Tajpura, Sabzazar, Gulberg e Gujjarpura si doteranno di parchi pubblici per sole donne. Il progetto è curato dall’Autorità dei Parchi e dell’ortocultura statale.
Attrezzati, curati. E recintati: una rete metallica di circa sette metri si svilupperà lungo il perimetro delle nuove aree e garantirà, alle frequentatrici, una privacy che, stando alle denunce sollevate dalle stesse signore pakistane, nei luoghi pubblici già esistenti è del tutto impossibile.
“È un grande regalo per le donne – ha raccontato, entusiasta, Aleem, una donna residente a Township – Avevo smesso di andare al parco perché, nonostante prestassi attenzione nel vestirmi, venivo importunata”.
La “sicurezza” personale delle donne sarà garantita non soltanto dall’abbraccio metallico della rete perimetrale, ma anche dalla sorveglianza di agenti di polizia. Anch’esse rigorosamente donne, oltre a sorvegliare la routine quotidiana, dovranno garantire la tutela del verde pubblico.
Sotto il loro controllo, le future “avventrici” di questi nuovi “parchi rosa” saranno libere di correre, allenarsi, organizzare una partita a basket tra amiche, fare ginnastica. Passare momenti di pausa o distensione al riparo dagli indiscreti occhi maschili.
Questi nuovi “ghetti’, edulcorati dalla motivazione di proteggere il gentil sesso impegnato a vivere la propria quotidiana libertà, sono concepiti per quante “non sono a loro agio nei parchi pubblici”. Sono queste le parole orgogliose del direttore generale dell’Autorità, Muhammad Mehmood, che, sulle colonne del quotidiano ‘The Express Tribune’, ha raccontato obiettivi del progetto e stato dei lavori delle nuove infrastrutture.
Non tralasciando, peraltro, il dettaglio economico. I parchi, attrezzati con strutture dedicate alla ginnastica e a ogni sorta di attività fisica, costeranno all’amministrazione 70 milioni rupie, (circa 600mila euro).
Una cifra che l’ente ha messo a disposizione ben volentieri per portare a termine un progetto curato, dal punto di vista strutturale, dall’architetto Rizwan Beg. E’ stato lui a disegnare le strutture. E a proporre la dotazione delle strutture ginniche, un optional con cui “arricchire” quella che già è stata definita “una struttura che consta di un’architettura moderna”.
E che avrà, tra le altre cose, prati curati, aree di soggiorno, passaggi pedonali e piste da jogging. E, ancora, campi da basket, per praticare il badminton, alcuni addirittura una palestra attrezzata. In più, zone gioco per bambini. E, almeno per questi, senza alcuna distinzione.
Emilio Garofalo
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