Sudafrica, proteste di minatori: la polizia li disperde con pallottole di gomma

La polizia sudafricana è tornata a disperdere brutalmente un’assemblea di minatori nella regione di Rustenburg, al nord del paese, giusto un giorno dopo la fine del conflitto di Marikana, che nel mese di agosto ha visto 34 operai morire, terminato con un accordo tra l’impresa e gli operai. La rivolta è terminata con l’arresto di 22 persone accusate di manifestazione illegale e possesso di armi.

Per mantenere l’ordine e disperdere la folla creatasi vicino la miniera di Amplats, filiale anglo americana, le forze di sicurezza hanno utilizzato pallottole di gomma, gas lacrimogeni e granate di fumo.

Gli operai si erano riuniti vicino una baracca accanto la miniera quando la polizia li ha invitati a separarsi. <<La polizia ha avvisato che questa riunione era illegale>>, ha spiegato un portavoce dei poliziotti, Dennis Adriao. <<I lavoratori hanno rifiutato di disperdersi e abbiamo dovuto ricorrere ai gas lacrimogeni e proiettili di gomma>>, ha aggiunto il portavoce senza offrire dati sui possibili feriti.

Gaddhafi Mdoda, rappresentante dei lavoratori, ha affermato di aver visto un blindato della polizia passare su di un manifestante che era sdraiato al suolo, incidente che però non è stato confermato.

L’incidente è arrivato un giorno dopo la firma dell’accordo tra gli operai della miniera di Marikana e l’impresa proprietaria Lonmin. In tale accordo si è stabilito che vengano concessi sostanziosi aumenti di salario agli operai (tra l’11 e il 22%). Dopo aver raggiunto questo accordo, i minatori hanno posto fine allo sciopero che è durato più di un mese, iniziato lo scorso 9 agosto, e ha prodotto 34 morti per mano della polizia.

Luca La Gamma