È tempo di crisi economica, si sa, e le ultime vicissitudini politiche, che portano direttamente nel canale dell’anti-politica, hanno reso il progetto di UnicaVox, quasi necessario. Realizzato da giovani imprenditori marchigiani, si propone di creare una vera piattaforma virtuale in cui accendere il dibattito politico e promuovere (attraverso petizioni) proposte che vengano direttamente dai cittadini.
Il progetto è stato ideato da Stefano Boggi dalle ceneri di “Politeia”, una community di discussione che “era poco più di, ben strutturata, interessante, originale, ma pur sempre un’idea. E tale è rimasta per un periodo fin troppo lungo”, come spiega lo stesso Boggi. UnicaVox, invece, è un progetto ben più ambizioso, nonostante sia ancora “in fieri”. Infatti, oltre ad essere una piattaforma accessibile a tutti, mira alla co-partecipazione politica, sensibilizzando l’opinione pubblica e rendendola attiva tramite proposte dirette che da “ToDo” (proposte) diventano vere e proprie petizioni.
“Con UnicaVox vogliamo dare ad eletti ed elettori la possibilità di confrontarsi su vere idee di cambiamento e sul consenso che queste possono raccogliere. La nostra missione? Lanciare dei ToDo che dal basso possano sensibilizzare l’opinione pubblica, condizionare l’attività di chi governa e provare a riscrivere la politica in modo democratico e collaborativo”, spiega Boggi.
Una politica condivisa, ma anche pratica che aspira a fornire gli strumenti per dar voce ai cittadini. Decisamente una proposta innovativa, soprattutto ora che la fiducia nella classe politica sembra essere in netto calo, ma un rischio c’è. Ed è quello che rimanga solo un dibattito virtuale, che serva più a sondare l’opinione pubblica più che a coinvolgerla. Ma questa è la sfida di UnicaVox.
“Ci piacerebbe fare aumentare nei cittadini la voglia di partecipare alla gestione della cosa pubblica” – conclude Boggi – “Ad oggi siamo ancora fermi all’aspetto informativo, c’è poco confronto con chi governa. Il futuro è raggiungere una vera democrazia partecipata e, in questo, internet offre potenzialità pressoché infinite. Ma mancano gli strumenti adeguati e, con loro, manca la capacità di sfruttarli. Per ora, speriamo che il nostro diventi un luogo dove crescere politicamente, un grande contenitore di idee innovative e perché no una palestra politica per chi un giorno potrebbe governare. Speriamo che anche UnicaVox,crescendo, possa dare un contributo sensibile a questo passaggio. E un giorno, magari, saremo davvero pronti a parlare di Electronic direct democracy”.
Annarita Tucci
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