Usa, nasce il primo super-eroe musulmano: il suo nome è Simon Baz

Costume nero e verde, stivaletti, guanti, maschera e l’immancabile anello. Non sono i consigli di moda per la prossima stagione invernale, ma piuttosto gli elementi caratteristici del nuovo supereroe griffato DC comics, Simon Baz. L’ultimo arrivato nella squadra delle Lanterne Verdi, il corpo di polizia spaziale che deve mantenere l’ordine nell’universo, è un libanese di fede musulmana, come il creatore Geoff Johns che, lo scorso mercoledì, ha fatto il suo esordio tra le pagine dei fumetti più letti.

Simon vive a Dearborn, Michigan, ed ha dieci anni quando l’11 settembre 2001, vede crollare in televisione, il World Trade Center. La storia segue le vicende reali dei mesi successivi l’attacco: il bambino cresce in mezzo all’odio delle persone e quando trova un lavoro come operaio in un’officina, viene licenziato. Per sopravvivere diventa un ladro di automobili ma tra un furto e l’altro, finisce per ritrovarsi coinvolto in un’indagine contro il terrorismo.

Il supereroe è molto legato alle sue origini, ha un tatuaggio con scritto “al-Shuja’a”, coraggio, sul braccio ma rimane un outsider rispetto alla società in cui vive e della quale fa parte. «È una storia personale» ha detto Johns al «Daily Mail».

C’è già chi, nella stampa internazionale e italiana, ha gridato all’ effetto Obama, come se la DC fosse colta da un raggio di luce proveniente dalla convention democratica che la spinge a osare nel creare personaggi nuovi e fuori dagli schemi. E’ vero che Simon Baz è il primo protagonista musulmano nella storia della casa di fumetti, ma altri personaggi minori erano già stati inseriti nei volumi precedenti. Basti ricordare il fumetto “the 99”, dello psicologo kuwatiano-americano Naif Al-Mutawa, ispirato ai 99 nomi di Allah, oppure Dust, la mutante afghana col niqab.

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Luca Jacoponi

 


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