L’avvocato iraniana per i diritti umani Nasrin Sotoudeh – che recentemente ha vinto insieme a Jafar Panahi il premio Sakharov per i diritti umani e la libertà di pensiero dell’Unione europea – è nel carcere di Evin dal settembre 2010 con l’accusa di propaganda contro lo Stato e cospirazione.
Amnesty International teme per le sue condizioni di salute a rischio a causa di uno sciopero della fame che sta portando avanti, dal 16 ottobre, per protestare contro il divieto, in vigore da tre mesi, di incontrare faccia a faccia la figlia di 13 anni e il figlio di cinque anni. Da quando hanno scoperto che aveva usato un fazzoletto per passare all’esterno una memoria difensiva, le autorità iraniane hanno consentito visite solo attraverso una vetrata. Il 22 ottobre è stata ricoverata nella struttura medica interna al carcere di Evin, nella capitale Teheran.
Sul sito di Amnesty Italia l’appello per richiedere la scarcerazione dell’attivista.
Profilo dell'autore
- Dal 2011 raccontiamo il mondo dal punto di vista degli ultimi.
Dello stesso autore
- Americhe20 Dicembre 2024Usare l’AI per ridare un’identità a 10 milioni di schiavi afroamericani
- Centro e Sud America20 Dicembre 2024Capoeira, la ‘danza’ che preparava gli schiavi alla libertà
- Nord America19 Dicembre 2024La vita straordinaria di Elizabeth Miller, da Vogue a reporter di guerra
- Europa19 Dicembre 2024La doppia vita di Solomon Perel, nella Hitlerjugend per sopravvivere all’Olocausto
[…] condannate, torturate, fatte tacere. Perché donne. Come Nasrin Sotoudeh, avvocata iraniana, incarcerata per aver difeso un oppositore. Razan Ghazzawi, siriana, blogger, perseguitata per aver scritto contro il governo. Salwa […]