In Argentina ieri un tribunale ha autorizzato l’interruzione della gravidanza richiesta da una donna di 32 anni rimasta incinta in seguito ad uno stupro. La donna era stata sequestrata da un gruppo criminale dedito al traffico di esseri umani.
La Corte suprema, con la sua sentenza, ha annullato la precedente decisione di un tribunale di accogliere il ricorso di un’organizzazione antiabortista cattolica, determinando così la sospensione dell’aborto.
Nel marzo 2012 una sentenza della Corte suprema aveva stabilito che ogni donna rimasta incinta dopo uno stupro possa avere accesso al servizio ospedaliero per abortire, in condizioni di sicurezza e senza il coinvolgimento della magistratura.
P.T.
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