Prenzlauer Berg, Berlino. È una strada, nel centro della Capitale tedesca, a ridosso dei quartieri che si stagliano nella zona nord. Sui lati, lunghe file di alberi. Nei tronchi, intagliati nella corteccia e nel legno, degli scaffali, su cui giacciono, in attesa di essere consultati, tanti libri.
Chiunque, passando di lì, può appropriarsene. Leggerli, consultarli e, naturalmente, depositarli nuovamente in questa “libreria green” dopo l’uso. È la nuova frontiera del “bookcrossing”, la pratica del libero scambio di volumi: i manuali si prendono e si lasciano, in una continua staffetta del sapere, che a Berlino è stata organizzata in una delle sua strade più “vive” e popolose.
Così, seguendo l’esempio dato dalle cabine telefoniche di New York, ecco strutturata l’iniziativa tedesca della “forestazione letteraria”, che è piaciuta anche al ministero federale dell’Educazione e della Ricerca ed è stata promossa in collaborazione con l’associazione imprenditoriale femminile BauFachFrau.
Per organizzare l’intero progetto, il Berlin Book Forest, in auge sin dal 2006, è bastato lavorare il legno di una serie di tronchi di albero, recuperando, all’interno, dei ripiani. In ogni vano, è stato aggiunto un piccolo sportello di plastica per garantire che le precipitazioni e le intemperie non rovinino i libri. La capienza: in ogni tronco si possono riporre comodamente, circa un centinaio di testi.
Inoltre, nella zona antistante alla naturalistica “libreria”, c’è un caffè letterario. Ogni dettaglio è stato, dunque, studiato per consentire ai libri una diffusione capillare, permettendone l’utilizzo a chiunque voglia fruirne. L’offerta del “Berlin Book Festival” è più che mai variegata: negli alberi di Prenzlauer Berg si possono trovare, infatti, diversi titoli e differenti generi letterari.
Dalla manualistica storica alla saggistica, dalla lettura di intrattenimento alle storie per bambini. Dai grandi romanzi ai volumi di poesie. Inoltre, ci sono anche libri in lingua non tedesca. Uno slancio culturale coniugato a un messaggio ambientalista, con il verde cittadino ad abbracciare i messaggi letterari.
Una vera e propria “foresta di libri”, sbocciata nel cuore della metropoli tedesca, divenuta così, grazie al “bookcrossing”, un posto di scambio e condivisione. Il messaggio lanciato è un messaggio senza dubbio positivo: educare le persone alla lettura, diffondere lo strumento letterario per eccellenza, il libro, senza limitazioni o pregiudizi di sorta.
E, perché no, anche consentire un maggiore controllo della “deforestazione”, visto che lo scambio dei libri ha un minore impatto ambientale: facendo circolare i libri già stampati, si va incontro a una netta limitazione della produzione di carta. A fronte di una maggiore circolazione della cultura e della tutela dell’ecosistema.
Come anche confermato dalle promotrici di BauFachFrau: il bookcrossing berlinese “è stato sviluppato e realizzato come un approccio interdisciplinare, nato dalla cooperazione di esperti di foreste, carpenteria, falegnameria, media design, stampa e libri”. Un’idea semplice, sviluppata su dei precedenti già in uso in altre parti del mondo: “dar vita a una libreria in uno spazio pubblico, in cui le persone possono lasciare agli altri i loro libri usati”.
Emilio Garofalo
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