Borneo, la cultura si difende con le cerbottane

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Il cielo che sovrasta la città di Pontianak appariva nuvoloso. Le strade ancora cariche di umidità. Era appena scesa la pioggia sulla città equatoriale. Ma tutto ciò non ha smorzato lo spirito di quanti sono accorsi per prendere parte alla competizione di tiro con la cerbottana in occasione dell’International Borneo Sumpit Tournament, tenutosi presso il cortile del Museo di Pontianak lo scorso venerdì 5 ottobre.

I partecipanti sono giunti da tutta l’isola del Borneo, la quale è formata dalle province del Kalimantan Occidentale, Kalimantan Meridionale, Kalimantan Orientale e Kalimantan Settentrionale; e dal Distretto Speciale di Yogyakarta. Erano inoltre presenti degli invitati provenienti dalla Malesia e Brunei Darussalam. Indossando ognuno i costumi tradizionali del proprio territorio, tutti apparivano molto entusiasti in seguito alla cerimonia d’apertura.

L’evento ha avuto inizio con una sfilata dei concorrenti in abiti tradizionali. Molto interessante, durante questa prima fase, è stato lo spettacolo della gente Malay, la quale ha tenuto una cerimonia nuziale di fronte al pubblico. Si è trattato comunque soltanto di un evento simbolico, per introdurre ai presenti i metodi e le procedure del matrimonio dell’etnia Malay. Si è poi proseguito con la sfilata, conclusasi con una prestazione di danza Sumpit presentata dai partecipanti della tribù Dayak.

Le cerbottane, Sumpit, sono delle armi a lunga distanza, molto care alla cultura Dayak. Nei tempi antichi quest’etnia utilizzava le cerbottane per andare a caccia e durante la guerra. I maschi adulti della tribù Dayak devono essere in grado di adoperare questo strumento in modo preciso. La maestria con la cerbottana marca così, per i ragazzi, il superamento della fase adolescenziale.

L’attuazione di questo evento è avvenuta grazie al sostegno del Ministero del Turismo e della Creative Economy, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura ed al Turismo del Borneo Occidentale e con il Dipartimento Culturale e Turistico della città di Pontianak, per la promozione delle mete folcloristiche in Borneo e la salvaguardia delle tradizioni culturali, come appunto l’uso delle cerbottane in quanto sport tradizionale.

Il Direttore della Promozione Turistica Nazionale e del Ministero del Turismo e della Creative Economy, M. Farid Murtolo, ha espresso il suo apprezzamento per la città di Pontianak, ed ha manifestato la sua gioia nell’essere presente alla competizione sportiva tradizionale di sumpit (sipet).

“Ciò che conta maggiormente è l’attrazione, non la gara di tiro con la cerbottana. Per questo i requisiti per partecipare a questa manifestazione sono performance dei gruppi come manifestazione della propria cultura locale, in particolare la cultura Dayak, caratterizzata dalla pratica del sumpit,” ha affermato.

Pontianak è stata definita una città dinamica durante l’attuazione di questo evento. In quanto spettacolo promozionale, ci si aspetta che tutto ciò possa avere un impatto non solo a livello locale, ma influenzare anche altre aree, in particolare nel Borneo, dove si è sviluppato maggiormente utilizzo delle cerbottane come attività sportiva.

L’uomo ha poi aggiunto che l’International Borneo Sumpit Tournament è un evento promozionale su scala internazionale che fonde turismo e sportività per incoraggiare l’arrivo di visitatori esterni, sia attraverso le rotte delle regioni incluse nell’ASEAN, sia attraverso la frontiera.

“L’ammontare dei turisti provenienti da zone esterne al Borneo Occidentale arrivati sul nostro territorio ha raggiunto le 25 mila persone, ovvero il 0,33 percento delle visite di gente straniera in Indonesia, 7,6 milioni nel 2011. Sono un po’ amareggiato nel constatare che il numero di turisti  internazionali che passano la frontiera indonesiana è molto inferiore a quello dei cittadini locali che si recano all’estero, il rapporto è di 1: 26, per questo necessitiamo di una maggior potenza attrattiva,” ha spiegato.


Profilo dell'autore

Jemy Haryanto
Sono nato e vivo tutt'ora in Indonesia. Una nazione plurale, multiforme, con migliaia di isole, migliaia di tradizioni, di etnie, di lingue locali. Sono 11 anni che lavoro nel mondo del giornalismo, ho iniziato da un piccolo giornale locale, per poi diventare inviato televisivo per un'emittente nazionale. Ora, oltre a scrivere per Frontiere News, lavoro come giornalista full time per un rivista internazionale, e faccio anche il Freelance. Sono sposato con una donna italiana, che mi continua a dare l'energia per scrivere. Non sono un amante della politica, ma nei miei articoli cerco di trasmettere il mio amore per la natura, le tradizioni e le usanze dei popoli.

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