È durata 30 ore la detenzione per Yoani Sanchez, la blogger cubana, e il marito Reinaldo Escobar. Entrambi al momento dell’arresto si trovavano a Bayamo, per assistere al processo contro Angel Carromero, un giovane politico spagnolo accusato di omicidio colposo per la morte di un dissidente.
L’annuncio arriva su twitter e a darlo è la stessa Yoani che ha ringraziato “tutti quelli che hanno alzato la loro voce e i loro tweet”.
La blogger anti-regime, da tempo nel mirino del governo castrista, qualche mese fa era stata attaccata dal sito web ufficiale Cubadebate che la definiva “mercenaria”, “bugiarda” e “ignorante”, “un’impiegata” dell’organismo statunitense Sina. Il dossier pubblicato, oltre a mostrare una foto in cui il volto della Sanchez era inquadrato in una banconota da 100 dollari Usa, con sotto la scritta “Tutto per soldi”, citava anche un’indagine condotta dagli Usa, e svelata da Wikileaks, in cui la stessa viene indicata come una “falsa leader”, “conosciuta solo dal 2% degli intervistati”.
Sotto accusa anche il suo blog Generazione Y che, sempre secondo fonti del regime, “non ha alcun impatto presso l’opinione pubblica cubana”. La Sanchez, si legge sul sito, “non è un referente internazionale affidabile per conoscere gli argomenti cubani, è una falsa esperta e una falsa libertaria e la sua ignoranza sulla storia e la realtà cubana sono proverbiali”.
T.M.
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