Clamorosa novità proveniente dall’Islanda, dove alcuni emendamenti alla Costituzione sono stati approvati utilizzando il web. Questo week end, infatti, per la prima volta nella storia un Paese ha espresso il proprio parere utilizzando internet.
Il governo di Reykyavik ha deciso di sottoporre e far approvare via web ben sei domande preparate da un comitato di 25 cittadini ordinari eletti nel 2010 per esaminare la Costituzione islandese. I due terzi degli elettori hanno votato in massa per il “sì”, e i risultati preliminari sono stati diffusi dalla tv statale “Ruv”.
La vittoria del sì al referendum non è vincolante e l’iter di riforma costituzionale si preannuncia lungo, tuttavia la modalità di consultazione elaborata dal governo è stata a dir poco rivoluzionaria e potrebbe creare un interessante precedente. Le domande riguardavano il ruolo delle risorse naturali e della chiesa nazionale in quella che dovrebbe essere la bozza della prossima Costituzione. Ai cittadini veniva chiesto di approvare o meno le revisioni che sono state preparate dal comitato cittadino, questo in via preliminare rispetto alla stesura della nuova Costituzione.
L.G.
Profilo dell'autore

- Dal 2011 raccontiamo il mondo dal punto di vista degli ultimi.
Dello stesso autore
Nord America21 Dicembre 2024“Uccidi l’indiano, salva l’uomo”: La storia dimenticata dei collegi per i nativi americani
Asia & Oceania21 Dicembre 2024Wu Zetian, l’imperatrice che riscrisse le regole del potere in Cina
Americhe20 Dicembre 2024Usare l’AI per ridare un’identità a 10 milioni di schiavi afroamericani
Centro e Sud America20 Dicembre 2024Capoeira, la ‘danza’ che preparava gli schiavi alla libertà