Simchat Torah, buona festa della “Gioia della Legge”

Oggi si festeggia Simchat Torah, la festività ebraica che si celebra al termine della Festa delle Capanne (in ebraico Sukkot). Letteralmente Simchat Torah significa “Gioia della Torah (o della Legge)”. In questa festa, che cade nel 23esimo giorno di Tishrì (ma come per tutte le altre feste ebraiche, l’inizio della festa coincide con il tramonto del giorno precedente), viene terminata la lettura dei cinque libri della Torah e subito dopo si ricomincia con la prima frase di Bereshit (Genesi): lo studio della Torah, infatti, non deve mai essere interrotto.

Fu nel IX secolo che venne introdotta – soprattutto nell’Europa mediterranea – la lettura dei primi passi della Genesi immediatamente dopo il termine della lettura del Deuteronomio, estraendo i Sefarim dall’Arca Santa e cantando inni. A Nord, invece, parte fondamentale della festività era l’offerta alla Sinagoga e la libagione. Verso il XV secolo la maggior parte dei rabbini diedero il proprio consenso all’introduzione di balli in sinagoga per la celebrazione.

Oggi è uso comune che ogni uomo della comunità legga un brano della Torah (soprattutto Deuteronomio 33;1-29, che viene recitato continuamente fino a quando tutti gli uomini sono saliti al Sefer, il Libro. Chi conclude la lettura viene chiamato Hatan Torah (Sposo della Torah); chi seguirà riprenderà la lettura della Torah dal primo versetto della Genesi (venendo chiamato Hatan Bereshit, Sposo della Genesi).


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