Somalia: agguato a un giornalista di Shabelle, la radio libera e indipendente

Domenica sera Mohamed Mohamud Turyare – un giornalista di Radio Shabelle, nota voce dissidente in Somalia – ha subito un agguato all’uscita dalla moschea di Mogadiscio. Due uomini armati lo hanno raggiunto e hanno sparato quattro volte, all’addome e al petto. Recatosi di cosa all’ospedale Madina, è stato immediatamente operato. Il pronto intervento è stato decisivo per la sua sopravvivenza.

 Lo ha annunciato Christophe Deloire, segretario generale di Reporters Senza Frontiere. “La Somalia è stata per anni il paese africano più letale per i giornalisti“, ha dichiarato Deloire. “Con i suoi 15 giornalisti uccisi dall’inizio dell’anno, è insieme alla Siria uno dei due paesi al mondo in cui i media rischiano di più la morte”.

“Questo ultimo attacco a un giornalista è il risultato diretto del permanente clima di impunità e di ostilità verso la libertà di informazione che regna in questo paese del Corno d’Africa”, ha aggiunto il segretario generale di Reporters Senza Frontiere, aggiungendo che “membri delle forze armate somale erano presenti durante l’agguato a Turyare” e che “hanno risposto al fuoco”. “Speriamo”, ha concluso, “che le autorità prendano subito le necessarie misure per identificare e perseguire i responsabili di questo atto criminale”. Dal 2007 sono otto i dipendenti di Shabelle Media Network uccisi in agguati. L’ultimo è stato il giornalista Ahmed Ado Anshur, a maggio.


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