“Un oltraggioso tradimento della libertà di parola”, con queste parole Amnesty International ha definito la condanna all’ergastolo a Mohammed al-Ajami, un poeta del Qatar, accusato di sovvertire il sistema di governo e di aver offeso l’emiro. Al-Ajami era stato arrestato nel 2011 dopo aver pubblicato la “Poesia dei gelsomini”, nella quale criticava i governi dell’area del Golfo.
“È deplorevole che il Qatar, che si vanta a livello internazionale di essere un paese che promuove la libertà d’espressione, si renda responsabile di quello che appare una clamorosa violazione di quel diritto”. Lo ha detto Philip Luther, direttore di Amnesty per il Medio Oriente e Nord Africa.
Una condanna dura quella ad al-Ajami che secondo Amnesty è stata determinata esclusivamente dai contenuti della sua poesia. “Sulla base di tutte le informazioni disponibili, Mohamed al-Ajami è un prigioniero di coscienza, incarcerato solo a causa delle sue parole”, ha spiegato Luther.
Secondo gli attivisti per i diritti umani nel Qatar e nell’area del Golfo, la sentenza è una minaccia contro un eventuale allargarsi della “primavera araba”. In una poesia al-Ajami diceva: “Noi tutti siamo la Tunisia di fronte alla repressione delle élite”.
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