Dopo l’offensiva della settimana scorsa, i ribelli del movimento M23 si ritirano dai territori della Repubblica Democratica del Congo. “Entro tre giorni, ripiegheremo verso il territorio di Rutshuru a pochi chilometri dal confine con Uganda e Ruanda”. Questo è quanto dichiarato dal loro comandante Sultani Makenga. Il Presidente del Congo, Joseph Kabila è moderatamente ottimista.
Chi sono gli M23 – Un gruppo di militari ben addestrato ed in gran aperte di etnia Tutsi. La maggior parte degli Ufficiali facevano parte del CNDP (Congresso Nazionale per la Difesa del Popolo) in una ribellione precedente, che ha rovesciato il Governo ruandese di Juvenal Habyarmana nel 1994 e poi quello congolese di Mobutu Sese Seko nel 1996. Tre anni fa, i governi del Ruanda e del Congo siglarono un accordo per trovare una soluzione stabilizzante nel Congo orientale. Questo ha permesso l’arresto del comandante dei ribelli, Laurent Nkunda e l’integrazione del CNDP nell’esercito congolese.
Le cause della ribellione – Stando a ciò che dicono i capi degli M23, il Governo del Congo non avrebbe rispettato questo accordo. In sostanza, non sarebbero stati dati dei ranghi e degli stipendi adeguati ai loro Ufficiali. I loro leader politici poi, non sarebbero stati immessi nel Governo con ruoli di rilievo come promesso. Inoltre, le autorità non avrebbero fatto quanto dovevano per rimpatriare gli oltre 55.000 rifugiati Tutsi emigrati in Ruanda da dieci anni a questa parte. Queste le motivazioni ufficiali che hanno portato all’ammutinamento della maggior parte degli Ufficiali dell’ex CNDP.
Le richieste dei ribelli – L’M23 ha aperto uno spiraglio per favorire una trattativa che prevede il loro ritiro dalle zone conquistate nell’est del Congo. Il portavoce dei ribelli, Amani Kabashi ha fatto sapere che i ribelli hanno cominciato a ritirarsi da Mushake. Il gruppo armato ha poi in programma di lasciare la città di Sake e, per ultima quella di Goma. Naturalmente ci sono delle condizioni a cui il Governo di Kinshasa dovrebbe sottostare. Il leader politicodell’M23, Jean Marie Runiga, ha chiesto il rilascio del capo dell’opposizione Etienne Tshisekedi, arrestato dopo aver proclamato la vittoria del suo partito alle ultime elezioni; un colloquio diretto con il presidente Joseph Kabila e lo scioglimento della commissione elettorale. Infine vorrebbero trattare con il Presidente Kabila.
Il Governo di Kinshasa – Il Presidente Kabila, per mezzo del suo portavoce Lambert Mende ha fatto sapere: “a seguito di questa ribellione, migliaia di persone sono state costrette a lasciare le loro case, prima di credere alle parole dei ribelli, vogliamo capire se davvero si stanno ritirando, quando l’avranno fatto, il presidente Kabila li incontrerà e ascolterà le loro richieste”. Prima però devono ritirarsi.
Il sottosegretario generale delle Nazioni Unite per le operazioni di pace, Herve’ Ladsous, ha dichiarato: “sussistono indicazioni secondo cui e’ possibile che l‘M23 ha cominciato a ritirarsi”. Ha poi aggiunto: “sembra proprio che l’avanzata degli insorti si sia fermata e parrebbe che si stiano allontanando da Goma, o comunque che si stiano preparando a farlo”.
Massimo Maravalli
Profilo dell'autore
- Dal 2011 raccontiamo il mondo dal punto di vista degli ultimi.
Dello stesso autore
- Nord America16 Marzo 2024Quando Marlon Brando rifiutò l’Oscar per Il Padrino in solidarietà con i Nativi Americani
- Nord America5 Marzo 2024Nat Turner, lo schiavo-profeta che mise a ferro e fuoco la Virginia
- Italia5 Marzo 2024“Non abbiamo bisogno di odio. Mio figlio non sarà Balilla”
- Africa4 Marzo 2024I sudafricani bianchi che hanno lottato contro l’apartheid