Kathmandu, capitale del Nepal, sarà per qualche tempo sotto i riflettori dell’arte mondiale per una mostra molto particolare: tutte le sculture e i lavori esposti presso una galleria sono ricavati dai rifiuti lasciati dagli scalatori che si sono avvicendati a scalare l’Everest.
Il coordinatore artistico della mostra, il sig. Kripa Rana Shahi, tiene a precisare il fine ultimo del’esposizione: sensibilizzare l’opinione pubblica, tramite l’arte, all’importanza che l’Everest, ed in generale tutte le montagne nepalesi, hanno del diritto ad un maggior rispetto da parte di quei sportivi fin troppo “distratti”, che, lasciando rifiuti di ogni genere, non solo sporcano l’ambiente ma feriscono ed offendono l’orgoglio delle gente che vive in quelle zone.
In un anno circa, alcuni collaboratori nepalesi hanno raccolto circa 2 tonnellate di rifiuti, che vanno dalle lattine per l’ossigeno a pali per le tende, sacchetti di plastica passando per l’oggettistica personale e quant’altro, tutto materiale che comunque, alla fine di ogni spedizione, non serve più , e per questo lasciato sul posto.
La mostra è solo l’ultima di una serie di iniziative volte a sensibilizzare il mondo sul grave problema ambientale, e il Nepal sotto questo aspetto sta facendo tanto: come appunto dichiarato dal Sig. Kripa, l’Everest e l’ambiente montano del Nepal hanno un assoluto bisogno di essere tutelati, senza mai dare per scontato e banale il prezioso bene dell’ambiente naturale.
Emiliano Rossano
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