Negli Stati Uniti, realtà cosmopolita per eccellenza, si registrano forti segnali di apertura nei confronti della riforma sull’immigrazione.
I repubblicani stanno infatti portando avanti una proposta, che verrà discussa la settimana prossima, grazie alla quale verrebbe aumentato il numero dei visti per gli studenti di materie scientifico-tecnologiche e che faciliterebbe il ricongiungimento familiare per gli immigrati con green card, ovvero il permesso di residenza permanente.
E’ singolare notare come a promuovere la proposta siano gli stessi conservatori che a settembre l’avevano respinta. In quel caso occorreva l’approvazione dei due terzi del parlamento, ma il progetto del repubblicano Lamar Smith comprendeva anche l’abolizione di un programma di sussidio per i ceti con livello culturale più basso, ed è per questo stata bocciata in massa anche dai democratici.
Ma adesso la cosiddetta legge Stem (scienza, tecnologia, ingegneria, matematica) è molto meno severa: si stabilisce infatti che i minorenni o i coniugi di immigrati regolari possono restare negli USA in attesa di green card. “Il provvedimento non aumenta il numero di green card – spiega l’ex deputato democratico Bruce Morrison – ma almeno consentirebbe agli immigrati di vivere con figli, mogli o mariti, in attesa del permesso di residenza: è un segnale positivo di collaborazione da parte dei repubblicani”.
Sembrerebbe dunque un gran passo avanti non solo per gli immigrati, ma anche per il riconoscimento dei loro diritti.
Gioacchino Andrea Fiorentino
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