Mentre l’amministrazione Obama canta vittoria per il tasso di disoccupazione in decrescita, c’è un folto numero di cittadini a stelle e strisce che protesta. Sono i soccorritori dell’11 settembre. I primi che arrivarono tra le macerie ancora fumanti a soccorrere i feriti. Sono passati più di due anni dalla firma del “James Zadroga 9/11 Health and Compensation Act” eppure nessuno di loro ha visto un cent.
James Zadroga era un detective del New York City Police Department. Morì nel 2006 a soli 34 anni a causa di una patologia respiratoria. Affezione provocata dai lunghi giorni di lavoro sulle macerie di Ground Zero.
Un emblema per tanti che, come lui, adesso non ci sono più o stanno vivendo a proprie spese un calvario del quale non hanno colpa. “Tutti coloro che si sono ammalati a causa dei loro gesti eroici hanno subito un aggravio finanziario intollerabile”, aveva dichiarato John Feal della “FealGood Foundation” al New York Daily News.
Sono 40.000 i soccorritori che al momento ricevono controlli gratuiti ma ancora circa 15 mila coloro che si sono registrati come potenziali richiedenti. Vigili del fuoco, poliziotti, operai, impiegati, residenti del quartiere. Stando ai numeri del New York Post però, solo 1500 però avrebbero fatto domanda di risarcimento.
Sheila Birnbaum, del fondo per il risarcimento vittime, ha detto che la maggior parte delle richieste sono arrivate incomplete. «Solo 500 sono state compilate in modo corretto». La domanda su come la burocrazia possa ostacolare una vita sorge spontanea.
Eppure dei 2,7 miliardi di dollari stanziati dal Congresso, alle vittime non è ancora arrivato nulla. Sono passati oltre due anni dall’approvazione della legge. L’act prevede lo stanziamento di 875 milioni di dollari nei primi cinque anni, mentre il resto della cifra nel 2016.
“Stiamo per entrare nel terzo anno dall’approvazione della legge – ha detto John Feal – e il fatto che nessuno è stato ancora risarcito dopo otto anni di battaglie per far approvare la legge è inaccettabile”.
Michael Barasch, il legale che segue molti di questi casi ha dichiarato all’ Huffington Post: “Molti degli aventi diritto non arriveranno vivi al giorno in cui potranno beneficiare di questi fondi”.
Luca Iacoponi
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