Amnesty: violati i diritti civili contro i manifestanti in Messico

Diverse manifestazioni si sono svolte in Messico in occasione dell’insediamento di Enrique Peña Nieto come presidente del Paese. Durante gli scontri sono rimasti feriti poliziotti, manifestanti e passanti. Circa 97 persone sono stati arrestate a Città del Messico, dei quali 67 sono ancora in carcere, tra loro anche minorenni. A Guadalajara sono 25 le persone arrestate e poi rilasciate sotto cauzione.

Secondo Amnesty, quasi tutti i 67 arrestati non avevano preso parte alle violenze. Nonostante questo sono stati accusati di reati gravi contro la pace. Per questo l’Ong ha chiesa alle autorità messicane il rispetto dei diritti umani delle persone e ha chiesto che siano condotte indagini imparziali.

Amnesty chiede anche che sia rispettata l’integrità fisica e mentale e che i detenuti siano sottoposti a un procedimento giudiziario equo e siano loro garantiti i diritti alla difesa legale, cure mediche e presunzione di innocenza.

Nel comunicato diffuso si legge anche che Amensty International riconosce che le autorità hanno l’obbligo di controllare l’ordine pubblico e di adottare ogni necessaria misura per prevenire, indagare e sanzionare i responsabili di atti violenti, però queste misure devono essere proporzionate e comunque nel rispetto delle norme internazionali in materia di diritti umani. Nello stesso tempo, deve anche essere assicurata la possibilità di esercitare il diritto di espressione e associazione.


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