Il tifone Bopha continua mietere vittime nelle Filippine. Da martedì infatti sono almeno 475 le vittime e centinaia i dispersi. Bopha, dopo l’arcipelago, ha raggiunto oggi le acque del mar Cinese meridionale al largo della provincia di Palawan, spostandosi ora verso il Sud della Cina e la fascia costiera del Vietnam.
Grazie ad appelli televisivi e tramite sms molte persone sono state avvertite dell’arrivo del tifone e sono riuscite a salvarsi. Attualmente sono 170 mila le persone che si trovano nei centri d’accoglienza. I soccorsi arrivano con difficoltà nelle zone più isolate della zona interessata dal tifone, le comunicazioni risultano interrotte, manca l’elettricità e ponti e strade sono state distrutte dalla furia degli elementi.
“Intere famiglie potrebbero essere state spazzate via” ha dichiarato Mar Roxas, ministro degli Interni, durante la sua visita ieri a New Bataan. Corazon Malanyaon, governatore di Davao Oriental, ha sottolineato il problema della mancanza di posti per il ricovero degli sfollati in quanto molti dei centri d’accoglienza sono andati distrutti. “Le inondazioni sono arrivate all’improvviso e inaspettatamente, e i venti erano fortissimi”, ha dichiarato il governatore Arthur Uy, spiegando inoltre che alcuni bacini acquiferi per l’irrigazione hanno tracimato ed alimentato quindi le inondazioni.
La Croce Rossa e la Mezzaluna Rossa hanno lanciato un appello urgente per lo stanziamento di almeno 4,8 milioni di dollari per soccorrere le popolazioni colpite dal tifone. Dall’inizio dell’anno sono già 16 i tifoni che hanno colpito le Filippine.
Paola Totaro
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