Siria, Amnesty: “L’opposizione rilasci la giornalista ucraina sequestrata”

“I leader dell’opposizione siriana devono garantire il rilascio incolume di Anhar Kochneva immediatamente. Catturare ostaggi in un conflitto amato è un crimine di guerra” – ha dichiarato Ann Harrison, direttrice del Programma Medio Oriente e Africa del Nord di Amnesty International. Anhar Kochneva è una giornalista ucraina sequestrata da un gruppo che si dichiara affiliato all’Esercito libero siriano.

“Di fronte all’aumento delle notizie relative a orrendi abusi commessi dalle forze dell’opposizione nei confronti di soldati dell’esercito siriano, giornalisti e in alcuni casi civili fatti prigionieri, la Coalizione deve esprimere la più netta condanna e fare il massimo per impedire il ripetersi di episodi del genere” – ha dichiarato Ann Harrison, aggiungendo che “la Coalizione deve garantire che i gruppi amati che agiscono sotto il suo controllo siano consapevoli che chi compie crimini di guerra e altre gravi violazioni dei diritti umani un giorno sarà chiamato a rispondere”.

Ma perché sequestrare proprio la Kochneva? In un video pubblicato su You Tube il 28 novembre, la giornalista ucraina dichiara che il suo incarico principale in Siria era quello di “fare da interprete tra funzionari siriani e russi e di prendere parte al conflitto”, come riporta la sezione italiana di Amnesty. Risale invece al 12 dicembre un altro video in cui un uomo armato dal volto coperto commenta l’impegno del governo ucraino per la liberazione della giornalista affermando che “nessun russo, ucraino o iraniano dovranno lasciare vivi la Siria”.

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