Uruguay, sì della Camera ai matrimoni gay

Da ieri l’Uruguay è il secondo paese latino americano, dopo l’Argentina, a legalizzare le unioni gay. La Camera ha approvato con larga maggioranza (81 deputati favorevoli sugli 87 presenti) la parità delle unioni omosessuali rispetto a quelle eterosessuali; in settimana sarà poi il senato a decidere e a mettere il sigillo definitivo alla legge.

Questa legge regolerà diritti e doveri di tutti coloro che, nel paese sudamericano, già convivono o hanno adottato figli: non sono rari infatti, i casi di persone dello stesso sesso che hanno adottato un bambino, e questa nuova legge permetterà loro di godere degli stessi diritti delle coppie eterosessuali anche, e soprattutto, nella tutela e nell’accrescimento dei figli.

Sempre rimanendo nell’ambito familiare, non si farà più riferimento a “marito e moglie” ma a “coniugi” , e a sua volta il matrimonio sarà definito più ampiamente come “unione civile tra due persone di uguale o diverso sesso”; naturalmente i figli di queste nuove coppie potranno, com’è tradizione nei paesi di lingua ispanica, scegliere liberamente di adottare il cognome di uno dei genitori.

Sull’esempio dell’Uruguay si muoverà, molto probabilmente, anche il gigante del Sudamerica, il Brasile: anche qui nel 2013 sarà proposta e probabilmente approvata, una legge sull’eguaglianza dei matrimoni tra omosessuali rispetto a quelli eterosessuali.

 Emiliano Rossano

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