Giappone e diritti negati, il dramma dei bimbi sottratti

Si sente spesso parlare di minori contesi tra i due genitori: questi episodi si verificano, purtroppo, specialmente se uno dei genitori è straniero, e spesso la legislazione di uno dei due paesi ai quali i genitori appartengono non facilita di certo la soluzione dell’affidamento.

Un caso di paese che ha una legislazione particolarmente “dura” è il Giappone : il paese asiatico infatti non è firmatario della convezione dell’Aja sugli aspetti civili della sottrazione internazionale dei minori. Sulle prime , la cosa può sorprendere, ma per capire il perché di questa mancanza, bisogna conoscere il principale motivo di questa decisione: il principale ostacolo è rappresentato dal fatto che l’ordinamento giuridico nipponico considera “questioni private” tutte le controversie all’interno dell’ambito familiare, tra cui appunto la questione dell’affidamento; ragion per cui il sistema giapponese non riesce ad integrarsi con i sistemi e le regole di un altro paese, mancando appunto di legislazione. Non esiste, inoltre, l’istituzione dell’affidamento congiunto, ma è il giudice, di volta in volta e a seconda della situazione, a decidere a chi deve essere affidato il minore.

Ordinamento che quindi manca di alcune leggi fondamentali per la tutela del minore, che però in patria non si sente l’urgenza di cambiare, poiché residuo di tradizioni ed usanze vecchie di secoli; come è vecchio di secoli anche il Koseki, ossia il registro familiare giapponese. In questo enorme database si registrano vite, morti, figli, apparentamenti e molto altro ancora dei cittadini del Sol levante e si dice essere uno di più vecchi al mondo. Il Koseki ha, tra le altre caratteristiche, quello di registrare solo eventi che riguardano i cittadini giapponesi, e quindi se un cittadino giapponese sposa un cittadino straniero, questo compare solo come coniuge; se poi i genitori del bambino, nato da questa unione, divorziano, il genitore straniero “scompare” dal Koseki ed il bambino rimane legato al genitore giapponese ( i bambini nati da uno dei due genitori giapponesi acquistano automaticamente la cittadinanza nipponica alla nascita ), questo determina nel genitore straniero una quasi totale mancanza di diritti sul figlio. Ciò ha naturalmente creato e crea tutt’oggi gravi problemi al genitore straniero in quanto, avendo pochissime changes, vede complicarsi seriamente la possibilità di un affidamento del figlio.

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Emiliano Rossano


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1 Comment

  • C’e’ anche un’altra ragione. Quando una coppia giapponese divorzia, il marito sente come estremamente imbarazzante contattare la ex-moglie, percio’ si preferisce interrompere del tutto i rapporti. L’affidamento congiunto implicherebbe il mantenimento di un rapporto di (idealmente, amichevole) co-operazione che e’ difficilmente compatibile con questo tradizionale sentimento…

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