Il nostro articolo sul razzismo in Ungheria, la replica dell’ambasciata

Pubblichiamo per intero la replica dell’Ambasciata ungherese a Roma all’articolo di Frontiere News firmato da Riccardo Bottazzo Il jazz, un’arma contro le derive reazionare e xenofobe dell’Ungheria, pubblicato il 23 gennaio.

Buongiorno! Il 23 Gennaio è stato pubblicato un articolo da Lei scritto sul sito frontierenews.it. Il Vostro articolo purtroppo contiene numerose inesattezze di fatto che Vi portano a conclusioni errate e diffamatorie verso il nostro Paese e Governo.

Per citare qualche esempio dal Vostro articolo:

1) I neo nazisti di Jobbik, nei fatti, hanno la funzione di appoggiare dall’esterno il governo di Viktor Orbàn, spingendolo sempre più a destra.

Il partito di estrema destra Jobbik non appoggia per niente la coalizione governante di Fidesz (Alleanza di Giovani Democratici) e KDNP (Partito Popolare Cristian Democratico), anzi, Jobbik è il più feroce oppositore del governo. Nessuna delle riforme del governo (costituzione, consiglio dei media, istruzione superiore, sistema tributario) sono state votate da Jobbik.

2) Tutti i giornali di opposizione e anche quelli che semplicemente hanno rifiutato il ruolo di mere passaveline dei comunicati del regime hanno chiuso i battenti. Lo storico Nèpszava ha pubblicato la sua ultima edizione riportando una sola frase tradotta nelle 23 lingue europea: “La libertà di stampa in Ungheria è finita“. Una disperata richiesta di aiuto alla comunità internazionale che è stata deliberatamente ignorata.

I giornali di opposizione non hanno affatto „chiuso i battenti”, neanche il quotidiano da Lei citato. Népszava continua ad esistere (sia in forma stampata, che online) ed esprimere opinioni fortemente opposte al governo (come può verificare anche Lei sul sito www.nepszava.hu). Il maggior quotidiano ungherese continua ad essere Népszabadsàg, un giornale di opposizione liberalsocialista.

3) La persecuzione razziale ha colpito soprattutto i rom che sono stati tutti schedati come appartenenti ad una etnia “non ungherese” e che, per lavorare, hanno come unica alternativa inserirsi in un programma di “lavori socialmente utili”. In cambio di uno stipendio da fame, vengono spostati e concentrati in campi di lavoro sorvegliati a vista da poliziotti armati.”

I rom in Ungheria non sono stati schedati e non ci sono „campi di lavoro forzato” nel nostro paese. Il Governo all’insegna del „diritto al lavoro” ha introdotto un programma di lavori pubblici per disoccupati (senza riguardo all’etnicità), con uno stipendio superiore all’indennità di disoccupazione per facilitare l’integrazione dei disoccupati nel mercato del lavoro. Discriminazione sulla base di razza, etnicità, religione, o qualunque altra caratteristica è profondamente proibita dalla costituzione ungherese (Legge Fondamentale).

4) Fare le scarpe alle banche non è facile come ghettizzare i rom o schedare gli ebrei.

Il Governo di Ungheria ha rigorosamente respinto l’idea di un deputato di Jobbik (che poi ha smentito le sue stesse parole) di schedare gli ebrei. Primo Ministro Viktor Orbàn ha reagito così alle parole del deputato di opposizione: „Fino a quando io ci sarò in questo posto, nessuno potrà essere maltratto in ragione della sua fede, delle sue convinzioni o delle sue origini. Vorrei affermare chiaramente (…) che noi ungheresi difenderemo i nostri concittadini ebrei. Non permetterò, non permetteremo che qualunque persona, corrente politica, forza economica o potere straniero vada di nuovo a deviare l’Ungheria dalla sua convinzione democratica, dall’amore per la libertà o dal rispetto incondizionato della dignità umana. Perciò, anche da questo luogo, invito i cittadini ungheresi all’unità, schierati dalla parte della dignità umana.”

Comunque le imposte straordinarie caricate sulle banche in Ungheria sono le più alte d’Europa. Queste imposte sono ancora in effetto, nessun progetto fu “abortito”.

Cordiali saluti,

László Dávid GALÁNTAI

Addetto agli Affari Politici,

Stampa e relazioni con Malta

Ambasciata di Ungheria


Profilo dell'autore

Redazione

Redazione
Dal 2011 raccontiamo il mondo dal punto di vista degli ultimi.

6 Comments

  • Io e mia moglie, ci siamo da poco dichiarati PERSEGUITATI POLITICI nei confronti del governo ungherese. Ho provato a leggere le “difese” dell’Ambasciata ungherese, ma mi sono fermato al secondo punto… lo sdegno è troppo!
    La nostra storia su http://veritaterrene.blogspot.it/p/perseguitati-politici.html?m=1
    Sul blog c’è tutto e DOCUMENTATO.
    Che ci provi l’Ambasciata ungherese a smentirmi…
    L’Ungheria ha toccato il fondo.
    SOSTENETECI E AIUTATECI A FAR GIRARE IN RETE IL MIO BLOG.

  • Gentilissimo Sig. Bottazzo,

    mi permetto di chiamarla signor e non Dottor perché presumo Lei non sia laureato o se lo è la prego di abbinare la deontologia a tale titolo.
    Lei dell’Ungheria non sa proprio nulla, parla l’ungherese? da chi è informato? quali sono i suoi riferimenti sul paese?
    Guardi, le garantisco che l’ambasciata è stata fin troppo gentile sia di risponderle ma soprattutto ad essere così diplomatica.
    Certe lezioni di storia e politica contemporanea si dovrebbero apprendere nelle università no dietro provocazione, quindi se è vero che lei ne ha tratto sicuramente vantaggio per l’Ambasciata sarà stata una pena risponderle, magari perché non sanno valutare le importanze delle testate.
    Da oggi la sua testata ha perso moltissimi punti e i suoi capi dovrebbero perlomeno radiarla.
    Sarà buona forma scrivere un articolo di completa errata corrige la salverebbe in gran parte e le derabbe dignità.
    Per il resto le auguro di cambiare mestiere e identificare quello che fa più per lei ma lasci stare la stampa e soprattutto quella internazionale.
    Saluti

  • Finalmente caro Signor Galántai! Grazie in nome degli ungheresi, e vergognatevi caro Bottazzo che vi chiamate giornalisti! Semplicemente sono abominevoli le vostre menzogne su un paese che in tante cose oltrepassa il vostro.

    Distinti saluti
    Diana Eori

    • Rispettata Sig.ra/Sig.na Diana Eori.

      Sono un italiano che ha sposato una ungherese e che regolarmente vive in Ungheria da oltre 20 anni.

      Io e mia moglie ci siamo da pochissimi giorni dichiarati PERSEGUITATI POLITICI nei confronti del governo ungherese.

      Sul mio blog che che nuovamente riporto http://veritaterrene.blogspot.it/ trova i motivi per i quali io e mia moglie abbiamo deciso in tale estrema direzione.
      I fatti sommari (abbiamo 10 cause processuali aperte tra civili, penali ed amministrative) sono riportati in http://veritaterrene.blogspot.it/p/il-cardo-maledetto_26.html ma io La invito a leggere anche le altre pagine, pur non essendo complete. Io sono un semplice autista di autocarri dipendente e mia moglie una casalinga; stiamo difendendoci con le unghie da una nazione (presumo la Sua) che ha usato e tutt’ora usa metodi vigliacchi e dittatoriali e… SIAMO IN EUROPA NEL TERZO MILLENNIO!!!
      Parole pesanti ed offensive?
      Prima di rispondermi, si legga BENE i fatti.

      Le dico solo una cosa: pur essendo vittima (lo hanno TOTALMENTE ED INDISCUTIBILMENTE riconosciuto il Ministero di Giustizia ungherese ed il Parlamento Europeo), io continuo a rispettare l’Ungheria e gli ungheresi e la mia opera umanitaria verso gli ungheresi vittime del loro stesso governo (non mi dileguo in particolari, ma se vuole lo faccio comprovando con documenti ufficiali, fotografie e centinaia di testimonianze), nonostante tutto, continua (sul blog trova anche qualche foto in merito a quanto dico).
      Dunque, sono vittima, continuo la mia battaglia, ma rimango obiettivo: anche l’Ungheria intesa come nazione, anche il Sig. Orbàn Viktor, anche la “Jobbik”, anche gli ungheresi ed anche Lei, avete le Vostre valide ragioni che io riconosco e DEVO ANCHE PUBBLICAMENTE riconoscere, ma la verità, ha molte facce e non stanno tutte rivolte verso gli ungheresi.
      Il nazionalismo estremo inteso come lo intendono gli ungheresi, è molto pericoloso, perchè NON SENTE RAGIONI.
      Il razzismo è una relatà INDISCUTIBILE: Lei non vedrà mai uno zingaro fare l’autista di autobus o fare il poliziotto o fare il giudice (ci risparmi i casi estremi, che sono trovate pubblicizzate dal governo ungherese per provare a dimostrare all’Europa il contrario).
      Io stesso sono vittima di ATTI ESTREMI DI RAZZISMO (ovviamente è tutto sul blog).
      Avrei tantissimo da dirLe, ma non ho ne i mezzi e ne il tempo.

      A Lei ed alla Ambasciata di Ungheria in Italia dico:
      Anche noi italiani siamo pieni di difetti, veramente tanti, oserei dire tantissimi e forse veramente più degli ungheresi. Ma negare i DIRITTI FONDAMENTALI DELL’UOMO a livello nazionale, non credo sia un difetto degli italiani.
      Legga la mia lettera al Ministero di Giustizia ungherese in http://veritaterrene.blogspot.it/p/perseguitati-politici.html

      Abito in Ungheria e nonostante le MINACCE ARMATE, continuo ad abitarci, perchè credo nelle qualità dell’uomo: italiano, ungherese o di chi sa dove.

      La invito al dialogo ed alla comprensione: io mi sono sforzato di comprendere le ragioni degli ungheresi e le ho comprese, ma gli ungheresi si sforzino di comprendere le ragioni della Comunità Europea di cui fanno parte, che hanno fortemente voluto, della quale ne beneficiano e ne hanno beneficiato e con la quale HANNO SOTTOSCRITTO TUTTI I TRATTATI INTERNAZIONALI che non vogliono rispettare.
      Sono FATTI! Non ciance da strada e negare questo è ipocrisia pura.
      La mia storia è LA PROVA DELLE PROVE! Tutti i diritti umani spudoratamente violati da giudici corrotti che hanno agito con la compiacenza del governo ungherese ed io per sostenere queste mie accuse, USO I DOCUMENTI DI CHI MI ACCUSA e non mie chiacchere.

      A PIENA DISPOSIZIONE DI TUTTI, nel limiti delle mie possibilità e capacità, per adoperarmi ad unire i popoli tutti, nonostante tutto, con la mia testimonianza e le mie ormai “vecchie e dimenticate” ideologie di PACIFICA CONVIVENZA DEI POPOLI, indipendentemente dal loro credo, dai loro costumi e dalle loro culture e nel pieno RECIPROCO RISPETTO di tutte le stesse.

      Fraternamente, un Suo concittadino europeo.
      Giovanni Bellin.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Potresti apprezzare anche

No widgets found. Go to Widget page and add the widget in Offcanvas Sidebar Widget Area.