Ancora provvisorio il bilancio delle vittime dell’attacco terroristico al sito petrolifero di In Amenas (Algeria). Almeno 50 i morti, molti altri sono rimasti feriti e 40 persone sarebbero ancora nelle mani dei terroristi islamici.
L’agguato risale alle prime luci dell’alba di mercoledì nei pressi della frontiere con la Libia. A seguire un blitz aereo delle forze algerine che ha permesso di eliminare un gran numero di terroristi e a circa 600 ostaggi di scappare.
A rivendicare l’attentato, la «Brigata di coloro che firmano con il sangue», appartenente al Consiglio della Shura dei mujahidin del nord del Mali e vicina ad Al Qaeda nel Maghreb islamico (Aqmi). L’operazione, secondo i rapitori, è «una vendetta nei confronti della Francia e dei Paesi che la sostengono». I rapitori hanno chiesto la «fine immediata» dell’intervento militare francese in Mali.
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