Libia, la Corte Suprema reintroduce la poligamia

I giudici costituzionali della Corte Suprema libica hanno deciso per la reintroduzione della poligamia. La sezione che cura gli affari legislativi e la produzione del diritto ha ribaltato parte della legge sul matrimonio così come promulgata dall’ex regime di Muammar Gheddafi.

La norma imposta del rais sarebbe stata considerata contraria alla Sharia, la legge islamica. E stando a quanto sostenuto dalla stampa libica, a seguito della statuizione della sezione costituzionale del supremo organo giudiziario, d’ora in poi un marito potrà sposare una seconda moglie senza il consenso della prima o l’autorizzazione di un tribunale ordinario.

L’anno scorso, a seguito della guerra civile, Mustafa Abdel Jalil, leader del Consiglio nazionale transitorio libico, aveva dichirato che tutte le leggi di Gheddafi contrarie alla Sharia sarebbero state abolite. Una di queste riguardava, appunto, il matrimonio e la prima modifica è stata la reintroduzione della poligamia.

Resta invariato il capitolo relativo all’introduzione del “divorzio islamico”: per la cessazione dell’unione matrimoniale, rimane necessario il pronunciamento di un tribunale.

Sale così a 52 il numero degli Stati in cui è considerata legale la pratica dell’unione matrimoniale tra un uomo e più donne. In altri 13 è permessa, pur senza essere riconosciuta legalmente. In Paesi quali l’ Australia e la Gran Bretagna è previsto il riconoscimento dei matrimoni poligami contratti regolarmente in altri Stati.

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Emilio Garofalo

 


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