Le ultime stime parlano di 70mila vittime nel bagno di sangue siriano, 10mila in più rispetto a un mese fa. L’Alto Commissario dell’Onu per i diritti umani, Navi Pillay, si è così rivolta ieri al Consiglio di Sicurezza: “La mancanza di consenso sulla Siria e l’inattività sono stati disastrosi e a pagarne il prezzo sono stati i civili di entrambe le parti. Saremo giudicati per la tragedia che si è manifestata davanti ai nostri occhi. A questo Consiglio come pure a quelli di noi che occupano ruoli chiave nelle Nazioni Unite sarà giustamente chiesto cosa abbiamo fatto”. Il segretario Onu Ban Ki-moon ha poi dichiarato che “dopo due anni di conflitto non contiamo più i giorni in ore, ma in corpi. Un nuovo giorno, altri 100, 200, 300 morti”.
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