Sono 40 i morti delle violenze a Meiktila, nel Myanmar. Nonostante le autorità avessero decretato il coprifuoco per stemperare le tensioni, la comunità musulmana e quella buddista hanno continuano la loro guerra. A riferirlo è il quotidiano New Light of Myanmar, secondo cui durante i disordini sono state date alle fiamme numerose case e moschee.
Alla guerriglia hanno preso parte anche i monaci buddisti. In città è stato decretato lo stato d’emergenza e più di 12mila persone sono sfollate.
Questa mattina anche se a Meitkila la situazione sembra essere tornata calma, altre violenze si sono segnalate nella regione di Bago, a nord di Rangoun. Ieri le autorità hanno messo in guardia dai rischi dell’estremismo e del razzismo, annunciando pesanti sanzioni per chi dovesse essere colpevole di incitamento all’odio.
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