Turchia, espulsi 600 rifugiati siriani

La Turchia ha rimandato in Siria circa 600 rifugiati. Queste persone vivevano nel campo di Akcakale, nella provincia di Sanliurfa, al confine con la Siria, quando è scoppiata una rivolta, probabilmente contro le condizioni di vita nel campo.

La decisione della Turchia ha suscitato preoccupazione presso l’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati che ha affermato attraverso la portavoce Melissa Fleming che “se queste deportazioni sono avvenute realmente, sono contrarie ai principi della legge internazionale”.

Anche Amnesty International ha definito l’evento “un gesto di profondo disprezzo per l’incolumità delle persone” e ha sollecitato le autorità turche ad “assicurare che non vi siano ulteriori rimpatri forzati, che sottoporrebbero le persone interessate ad un altissimo rischio di subire violazioni dei diritti umani una volta in territorio siriano”.

Di fronte la pressione internazionale, il ministero degli esteri turco ha negato l’espulsione dei profughi siriani, precisando che “circa 50 o 60 rifugiati sono rientrati volontariamente in Siria”.


Profilo dell'autore

Redazione

Redazione
Dal 2011 raccontiamo il mondo dal punto di vista degli ultimi.
Dello stesso autore
LEGGI ANCHE:   #viaggiadacasa 7 – Turchia (con Murat Cinar)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Potresti apprezzare anche

No widgets found. Go to Widget page and add the widget in Offcanvas Sidebar Widget Area.