testo e foto di Stefano Zambon
Un’intera giornata all’insegna del dialogo e dello scambio multiculturale, con le comunità di quattro diversi paesi e la collaborazione della municipalità di Bassano del Grappa.
Quella di sabato è stata forse la prima giornata di primavera in questo Veneto martoriato dal freddo. Ci troviamo a Bassano del Grappa, città-gioiello ai piedi delle Prealpi Venete dove si è svolto un curioso quanto divertente festival.
Il nome della manifestazione, Dialogando – Percorsi di Cittadinanza, giunta alla sua terza edizione e alla tappa conclusiva per il 2013, ci racconta già molto della giornata, cominciata per i mattinieri, categoria nella quale non figura colui che sta scrivendo questo articolo, con un incontro/dibattito tra giovani, associazioni e l’Università degli Adulti del luogo, dove si è discusso di temi di stretta attualità e dove, come sottolineato dall’assessore alle politiche sociali del comune di Bassano, Lorenza Breda: “Non si è discusso del tema dell’immigrazione e dell’integrazione, come se per i giovani delle terze e quarte generazioni essa non fosse più un problema”.
A seguito di questo primo incontro, alle ore 15:00 si è svolta una tavola rotonda sulla comparazione giuridica in campo di diritto di famiglia tra la legislazione italiana e quella marocchina, sopratutto rispetto al rapporto tra coniugi.
Il festival comincia invece subito dopo pranzo in una cornice suggestiva: Piazza della Libertà, cuore pulsante della parte medievale di Bassano del Grappa, con i suoi antichi ed imponenti edifici.
Si comincia con una serie di concerti di band dalla componente multietnica che hanno intrattenuto il pubblico, davvero numeroso, mentre i diversi stand aprivano i battenti: gastronomia eritrea, artigianato marocchino, tatuaggi all’henne, stand con strumenti musicali balcanici e di promozione turistica dei diversi paesi rappresentati oltre che ad un insolito soggiorno tipicamente marocchino ricostruito al centro della piazza. Solo dopo l’arrivo di un ingente numero di guardie del copro si è scoperto essere adibito per accogliere l’ambasciatore e il console marocchini in Italia, ospiti della manifestazione.
La festa si è prolungata per tutto il pomeriggio al ritmo di danze polacche e musica balcanica alternate a ritmi orientaleggianti e balli tradizionali eritrei finché la piazza è stata conquistata da splendide ragazze vestite con abiti tradizionali marocchini, in una sfilata itinerante che ha accompagnato il tardo pomeriggio bassanese.
A questo punto il momento più atteso stava per giungere: l’arrivo del couscous più grande d’Europa che intorno alle sette è stato trasportato, in un grande contenitore, al centro della piazza spostando l’attenzione di tutti verso un unico obbiettivo: ottenere il proprio meritato piatto. La serata è continuata all’insegna di musica e dei piatti di couscous che in breve tempo hanno sedotto tutti i presenti.
Una giornata interessante, sopratutto per la risposta che la popolazione, tanto originaria di Bassano quanto di origine straniera, ha dato, partecipando in modo numeroso e attivo.
Una giornata che, come ci ha raccontato l’assessore nel pomeriggio l’assessore all’istruzione Annalisa Toniolo ha permesso alla “gente comune” di esprimersi e nella quale “vive il mondo” come poeticamente riassunto dal già sopra menzionato assessore alle politiche sociali Lorenza Breda.
Una giornata di luce, nel cuore di un Veneto ancora pericolosamente offuscato e schiavo di pregiudizi e razzismi.
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