Diario di un’emigrata in Australia – verso la fine del Working Holiday Visa

Vista di Melbourne dal molo di St. Kilda - foto di Stefano Marai

Undicesima puntata del diario australiano di Eleonora Dutto (scopri qui le altre puntate)

Dopo 9 mesi in Australia è difficile informare su qualcosa di nuovo su come organizzarsi senza il rischio di ripetersi. Una volta raccontato come trovare casa, lavoro, mantenere l’assicurazione sanitaria per tutto l’anno, valutare le strade possibili nell’ipotesi di restare, quello che resta da fare è tuffarsi e vivere la propria esperienza, secondo il proprio gusto.

Il mio gusto è stato quello di bilanciare momenti di intenso viaggio alla scoperta del Paese e momenti di stanziamento in grandi città, prima a Brisbane poi a Melbourne, calandomi nella società australiana il più possibile. Ho scelto di passare da Nord al Sud per seguire il caldo e concedermi un anno di bella stagione.

Ho incontrato tanti viaggiatori e tanti immigrati, ognuno con un significato tutto personale nella sua avventura australiana: c’è chi arriva subito in una grande città come Melbourne e, affascinato dalla sua ricchezza culturale e mondana, si stabilizza qui per tutto il tempo che ha a disposizione; altri sono più attratti dall’aspetto naturalistico che regna subito fuori dalle metropoli, nelle quali non si trattengono più di qualche giorno. C’è chi viaggia e chi cerca dal primo giorno la strada giusta per costruire il proprio futuro in questa terra straniera.

Il mio visto scade tra 3 mesi, questo significa che ho ufficialmente lasciato andare una delle opzioni possibili per rinnovare la mia permanenza: non mi rimane abbastanza tempo per lavorare 88 giorni in una farm (vedi articolo sul fruit picking) e quindi poter richiedere il secondo anno di working holiday visa. Mi è arrivato all’orecchio un passaparola per aggirare la legge: mi è stata paventata la possibilità di pagare i proprietari di farm per ottenere la dichiarazione necessaria per dimostrare che io abbia lavorato presso di loro, sembra sia una frode diffusa. Non sono interessata a questa soluzione, non è da me: ho scelto di non sfruttare questa possibilità di rinnovo perché i possibili rischi di quest’opportunità erano troppo alti rispetto alle mie priorità. Chiuso il mio discorso sul tema farm.

Restano ancora le strade dello Sponsor Visa e dello Student Visa per il mio caso (vedi Racconto X), ma soprattutto resta da riflettere personalmente su una scelta così importante come costruire la propria strada a più di 16.000 km da casa. Nel frattempo è Pasqua anche nell’emisfero meridionale, sono i primi giorni di fine estate e l’autunno entra in scena con qualche nuvola, ma è ancora tempo per godersi un barbecue all’aperto in perfetto stile australiano.


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