“Il Centro Palestinese per i Diritti Umani – PCHR condanna fermamente la polizia di Gaza per la detenzione arbitraria di alcuni giovani uomini. La polizia, infatti, ha arrestato e ha attaccato diversi uomini nel corso dei giorni scorsi, la cui unica colpa era il loro taglio di capelli considerato indecente”. Sono queste le accuse mosse dal PCHR che ha chiesto al Procuratore Generale di Gaza di aprire un’indagine riguardo questi attacchi, che violano la libertà dei cittadini.
Picchiati se opponevano resistenza, rasati, intimoriti, gli arrestati sono stati costretti a firmare un foglio dove dichiaravo che non si sarebbero più fatti crescere i capelli. Una chiara violazione della libertà, di uno di quei diritti fondamentali tutelati anche dalla Legge fondamentale palestinese, così come è specificato che l’arresto è previsto solo se vi è un provvedimento giudiziario emesso dalle autorità competenti.
Autorità che si sono affrettata a smentire queste rappresaglie, dichiarando tramite la pagine Facebook di Ihab al Ghussain, capo dell’Ufficio Informazione del governo, che non vi è “alcuna presunta campagna da parte della polizia contro gli uomini con i capelli lunghi”.
Dichiarazioni che non combaciano con quanto raccontato da alcuni testimoni. Nel comunicato del PCHR si legge di un giovane arrestato mentre aspettava un taxi per rientrare a casa: “Un poliziotto mi ha chiamato e mi ha ordinato di entrare nella jeep. C’erano altri 12 giovani con me. Ci hanno portato alla stazione di polizia di al-Shuja’iya, dove ci hanno ordinato di metterci in fila. Chi ha protestato è stato picchiato. Poi, uno dopo l’altro, i poliziotti hanno iniziato a tagliarci i capelli, mentre ci insultavano per le nostre acconciature”.
Dal 2007 ad oggi Hamas e i suoi militanti sono riusciti ad imporre, lentamente ma con fermezza, la visione fondamentalista dell’Islam che gli appartiene. Prima il velo obbligatorio per le donne, poi le classi divise per maschi e femmine ed ora il divieto di farsi crescere i capelli, monito per maschi ribelli alla tradizione islamica.
Ilaria Bortot
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