L’esercito israeliano ha comunicato che non verranno più usati ordigni contenenti fosforo bianco (le cortine di fumo – tra i pochi utilizzi consentiti dal diritto internazionale – verranno ottenute con non meglio specificati gas), aggiungendo che questo elemento era contenuto in “quantità minime” nelle bombe usate finora. Lo riporta la Bbc.
MEMORIE DA PIOMBO FUSO – Lo stesso fosforo bianco utilizzato durante l’operazione militare Piombo Fuso, durata 22 giorni e in cui oltre 1300 persone persero la vita (nonché il Libano dagli stessi israeliani e in Iraq dalle truppe statunitensi). Gli ispettori Onu, Human Rights Watch e molte organizzazioni per i diritti umani denunciarono l’uso “deliberato e noncurante” di questa devastante arma in aree densamente popolate, in violazione delle leggi di guerra, causando “inutili vittime civili”. Israele rispose che l’uso del fosforo bianco è concesso dal diritto internazionale, nonostante il protocollo III della Convenzione sulle armi convenzionali del 1980 ne vieti l’uso contro i civili in quanto “arma incendiaria”. “Abbiamo visto strade e vicoli pieni di prove dell’uso del fosforo bianco, con alcuni grumi ancora fumanti e residui di ordigni”, ha dichiarato Cristopher Cobb-Smith, un esperto in armi che ha fatto parte della missione di Amnesty International. Tra le zone più colpite dal fosforo bianco vi è stata la sede dell’Unrwa, l’agenzia dell’Onu per i rifugiati a Gaza City, attaccata dalle forze israeliane il 15 gennaio. Sempre quel giorno, ordigni impregnati di fosforo bianco hanno colpito anche l’ospedale al-Quds di Gaza City, provocando un incendio che ha costretto lo staff sanitario a evacuare i pazienti. “Se il fosforo bianco è stato sparato in maniera deliberata sulla la gente qualcuno finirà alla Corte per i crimini di guerra dell’Aia”, ha commentato l’ex maggiore dell’esercito britannico, Charles Heyman, perchè “è anche un arma terroristica. Le gocce di fosforo bruciano al contatto con la pelle”.
GLI EFFETTI SUL CORPO UMANO – “Le gocce di fosforo bruciano al contatto con la pelle”. Esattamente così: questo elemento chimico provoca necrosi ossea e ustioni gravissime ed estremamente dolorose. I tempi di reazione su un organismo vivente sono rapidissimi, nell’ordine di pochi secondi. In caso di contatto con la pelle, l’ustione appare come necrosi di colore giallastro ed un odore caratteristico, simile all’aglio marcio. Le bruciature sono multiple, profonde e di dimensione variabile. Presentano escoriazioni e vesciche giallastre. Data l’alta solubilità lipidica, penetra rapidamente attraverso la pelle bruciando i tessuti sottostanti, spesso fino alle ossa. Tale reazione continua fino all’esaurimento del fosforo bianco dato che i tessuti organici sono molto ricchi di acqua e, quindi, di ossigeno. Le parti più colpite sono, solitamente, le parti esposte: testa, mani e piedi. Il grado di severità delle ustioni è sempre il terzo. In caso di contatto con gli occhi, i danni sono gravissimi e quasi sempre irreversibili. Le bruciature da fosforo bianco sono inoltre molto pericolose anche per l’elevato grado di tossicità delle sostanze prodotte dalla combustione o degradazione come la fosfina. Tali prodotti possono provocare nel breve termine danni al fegato, cuore e reni.
DUM-DUM, NON SOLO FOSFORO BIANCO – Israele ha rinunciato all’utilizzo delle devastanti bombe al fosforo bianco. Ci chiediamo se l’esercito di Tel Aviv abbia intenzione di interrompere anche l’uso dei Dum-dum, i cosiddetti “proiettili a espansione”, gli stessi che il 28 settembre 2012 uccisero il calciatore della nazionale palestinese Fahmy Abu Ryash mentre pescava lungo le acque di Beit Lahia, lasciando la moglie e il figlio di appena un anno. Vietati dalle convenzioni internazionali, questi proiettili sono progettati per espandersi all’interno del corpo del bersaglio, rendendone quasi impossibile l’estrazione senza provocare emorragie letali.
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