Raso al suolo il minareto (risalente al 1090) della Grande Moschea di Aleppo – conosciuta anche come “Moschea di Zaccaria” (Jāmiʿ Zakariyāʾ) perché si ritiene sia il luogo di sepoltura di questo profeta, padre di Yaḥyā (Giovanni Battista per i cristiani). La notizia, inizialmente diffusa da fonti dell’opposizione, è stata poi confermata anche dall’agenzia Sana; il governo e gli oppositori si accusano a vicenda per l’attacco, avvenuto al cuore della città vecchia di Aleppo (considerato dall’Unesco come Patrimonio mondiale per l’umanità).
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