L’agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale Usaid dovrà lasciare la Bolivia. Lo ha deciso Evo Morales accusando l’agenzia di “cospirare contro il governo”. Le stesse ragioni che portarono nel settembre 2008 all’espulsione dell’ambasciatore americano Philip Goldberg e alla cacciata dell’agenzia statunitense antidroga Dea, che operava nel Chapare, zona rinomata per la produzione di foglie di cocaina.
Morales per giustificare la cacciata dell’Usaid ha dichiarato che “intende farsi rispettare da chi ha ancora una mentalità di dominio e sopraffazione”. E ancora: “E’ una protesta nei confronti del ministro degli esteri, che dice che l’America Latina è il cortile di casa degli Stati Uniti”.
Washington ha subito risposto rifiutando l’accusa di Morales e dicendo che questa decisione “avrà effetti negativi sul popolo boliviano”. Patrick Ventrell, portavoce del dipartimento di Stato ha invece negato le accuse: Sono frasi senza fondamento, l’Usaid ha aiutato a migliorare la vita dei boliviani”.
Profilo dell'autore
- Dal 2011 raccontiamo il mondo dal punto di vista degli ultimi.
Dello stesso autore
- Europa3 Marzo 2024La maglia multicolore che unì basket, musica e TV per la Lituania libera dall’URSS
- Universali3 Marzo 2024Il vero significato di Bambi (e perché Hitler ne era ossessionato)
- Universali29 Febbraio 2024Hedy Lamarr, la diva di Hollywood che “concepì” Wi-Fi e Bluetooth
- Europa28 Febbraio 2024La tregua di Natale del 1914, quando la guerra si fermò per una notte