Obuda è l’isola che non c’è ungherese. Un luogo dell’immaginazione in cui ogni anno in pieno agosto circa 400 mila giovani da tutto il mondo si riuniscono per partecipare ad un rito collettivo che prende il nome di Sziget Festival, ovvero il “festival sull’isola”. Giunto alla sua ventesima edizione, lo Sziget è ormai un’istituzione tanto da essersi guadagnato il titolo di miglior festival musicale europeo. Tra le due sponde del Danubio, nel pieno centro di Budapest, anche questa’anno dal 5 al 12 agosto si alterneranno sul palco i più importanti artisti della scena musicale mondiale. La line-up si arricchisce ogni giorno di nomi nuovi e tra gli altri annovera gruppi affermati come i Blur e nuove realtà come gli australiani Tame Impala.
Ma la particolarità del festival è quella di dedicare un intero palco alla World music, creando uno spazio di condivisione universale in cui si mescolano influenze e culture lontane nello spazio ma che sull’isola di Obuda si uniscono in un esperanto musicale. Dal rock mariachi dei Calexico allo spaghetti balkan degli italiani Figli di madre ignota, dalla musica algerina di Rashid Taha alla musica neozelandese dei Moana and the tribe. Il filo conduttore è quello del ritmo universale che unisce le varie tradizioni musicali, valorizzando le differenze e nello stesso tempo promuovendo le contaminazioni.
Protagonista assoluto del World stage sarà Emir Kusturica con la sua Non Smoking Orchestra. Non mancheranno poi i ritmi dell’Africa nera grazie ai Mookomba, in arrivo dallo Zimbabwe. Grande rilievo viene dato anche alla musica del centro Europa che ultimamente ha saputo guadagnarsi uno spazio di rilievo nell’ambito della world music. Fra i protagonisti di questo movimento ci sono i DakhaBrakha, gruppo ucraino che partendo dalle radici slave, abbina sonorità elettroniche con quelle di strumenti provenienti da culture di tutto il mondo. Dalle stesse radici partono i polacchi R.U.T.A. per avvicinarsi però a sonorità più vicine al punk e al folk. Proposta intrigante anche quella dei Cankisou, gruppo ceco che ai ritmi tipici della loro musica tradizionale abbina influenze musicali pakistane. Nel programma non possono mancare i gruppi ungheresi rappresentati dalle percussioni dei Söndörgő, dal ritmo sfrenato dei Besh o droM e dai Parno Graszt, che insieme ai francesi Latcho Drom daranno vita ad una performance che si preannuncia fra quelle da ricordare.
Per chi invece avrà nostalgia della musica italiana, per il secondo anno consecutivo sarà presente il Puglia Sounds Mambo stage, palco dedicato agli artisti italiani che tra gli altri ospiterà Linea 77, Lnripley, Punkreas e Dellera.
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