PARIGI – Il tanto discusso e contestato “sì” gay della storia francese è stato pronunciato. Nella giornata di ieri, infatti, Bruno Boileau e Vincent Autin si sono uniti in matrimonio davanti a circa 500 invitati nel municipio di Montpellier. A sposare i due commossi innamorati, poco dopo le 18,00, è stato il sindaco locale, Helene Mandroux.
IL MESSAGGIO – “Se una legge non può costringere ad amarci, può però evitare che ci uccidano”, ha detto Autin nel suo personale discorso a cerimonia terminata, prima di ringraziare la madre e annunciare pubblicamente: “Da oggi ci chiameremo Vincent e Bruno Boileau-Autin”.
LA CONTESTAZIONE – A rovinare la giornata è stato, come prevedibile, un piccolo gruppo di attivisti (stimati intorno ai quattro – sei ndr) contrari alle nozze gay che, dopo aver superato lo schieramento delle forze di sicurezza, ha lanciato fumogeni blu vicino al municipio poco prima dell’arrivo degli sposi. Le contestazioni erano attese, ma fortunatamente sono state contenute.
LE NOZZE – Autin, 40 anni, e Boileau, 30 anni, vivono insieme da sette anni. Il loro matrimonio, seguito da circa 200 giornalisti provenienti da tutto il mondo, è il primo ufficiale celebrato nel Paese dopo l’approvazione della legge Taubira. “Abbiamo compiuto il primo passo verso la modernizzazione e il futuro del nostro Paese”, ha dichiarato il sindaco Helene Mandroux al termine della cerimonia.
Fra gli invitati al matrimonio erano presenti anche il ministro per i diritti delle donne e portavoce del governo, Najat Vallaud-Belkacem, amica di Autin, e l’avvocata camerunense Alice Nkom, attivista per i diritti degli omosessuali in Francia. Il 7 giugno prossimo verrà celebrato il primo matrimonio gay a Parigi, nel III arrondissement, come ha annunciato il sindaco Pierre Aidenbaum.
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