“Questa estate alcuni bambini saranno costretti a passare le vacanze in Italia”. La frase choc appare di fianco al volto di una bimba in lacrime, su alcuni manifesti sparsi in varie città della Svezia. Lo spot è parte della nuova campagna pubblicitaria di un parco divertimenti di Gotemberg, il Lisemberg Amusement Park.
Lo spot è stato diffuso in ben tre differenti versioni in cui, oltre all’Italia, vengono prese di mira anche Creta (Grecia) e Maiorca (Spagna). Tre dei paesi che costituiscono, insieme al Portogallo, i PIGS, sigla che sta ad indicare le nazioni europee maggiormente colpite dalla crisi economica degli ultimi anni.
Il messaggio della campagna pubblicitaria è molto chiaro: il Lisemberg Amusement Park rappresenterebbe una splendida alternativa all’orribile prospettiva di un viaggio in uno dei tre paesi sud-europei.
Alla pubblicità hanno fatto seguito forti proteste da parte delle tre comunità “bersagliate”. In Italia Fabio Galli, assessore al turismo della provincia di Rimini, ha provveduto a segnalare la questione al ministro del turismo Massimo Bray. In Grecia, alcuni rappresentanti hanno chiesto ai dirigenti del parco svedese scuse pubbliche. Lo spot è accusato di un atteggiamento offensivo e di strumentalizzare stereotipi denigratori ai fini del marketing.
Il Giornale arriva a parlare di “razzismo”, collegando la vicenda a quella del turista pugliese che, ad agosto del 2011, venne arrestato a Stoccolma per avere dato uno schiaffo al figlio in pubblico. Da Il Fatto Quotidiano online, Layla Pavone segnala anche il mancato rispetto dell’immagine dei bambini da parte di questa operazione di marketing. “Ci sono azioni e atti sottoscritti tesi proprio ad evitare l’utilizzo improprio o lo sfruttamento dell’immagine dei bambini, (…), come nella Convenzione dei diritti dell’infanzia” scrive la Pavone.
Il Fatto riporta anche la dichiarazione indignata di Paolo Ferrara, Responsabile comunicazione della Ong Terres des Hommes: “La campagna di Liseberg strumentalizza in maniera inopportuna l’immagine dei bambini, sia perché ne sfrutta il pianto per motivi commerciali, sia perché mette la loro immagine al servizio dei più triti stereotipi sulla superiorità dei nordeuropei rispetto ai mediterranei con una comunicazione decisamente offensiva”.
La prima risposta alle polemiche viene da Julia Vasilis, l’amministratore delegato della società che gestisce il Lisemberg Amusement Park, che dichiara: “Ci dispiace che qualcuno abbia pensato a intenzioni denigratorie da parte nostra, al contrario siamo stati megalomani a pensare di paragonare il nostro piccolo parco a quelle che sono delle vere e proprie patrie del divertimento”.
Rossella De Falco
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Non ci posso credere che sta gente non ha capito il senso della pubblicita’ in cui l’ironia sta proprio nel fatto che i tre paesi sono le mete preferite degli svedesi. Non c’e’ niente di denigratorio!
Il senso della pubblicità era completamente un altro… si pubblicizza un parco di divertimenti facendo capire che è così bello che al confronto persino una vacanza al mare in Italia sembra brutta!
Concordo Paola, ironia e gusto del paradosso dove sono andate a finire? Dire che tanti in Italia hanno la coda di paglia è dir poco; che poi testate come il giornale ve(n)dano solo veleni è un fatto