La capitale della Turchia, Ankara, è stata teatro sabato scorso di un’originale “protesta del bacio” che ha coinvolto circa 200 persone accorse alla stazione della metro Kurtulus per protestare contro i cartelli affissi la scorsa settimana nella stazione per richiamare i passeggeri al “rispetto delle leggi morali”. Il provvedimento era stato deciso perché le telecamere della stazione avevano più volte ripreso scene di effusioni sulle banchine dei binari. Inizialmente i servizi di sicurezza della stazione avevano pensato di risolvere il problema con degli annunci attraverso gli altoparlanti, ma vista la poca efficacia degli inviti orali hanno pensato di appendere dei cartelli che vietavano il bacio e le effusioni in pubblico. A quel punto è scattata la “protesta del bacio” che ha visto molte coppie baciarsi in pubblico sotto lo sguardo delle forze dell’ordine che hanno deciso di bloccare gli accessi alla stazione.
Una trentina di giovani islamici aderenti all’Akp (Partito per la giustizia e lo Sviluppo) del Primo Ministro islamico-conservatore Erdogan, hanno cercato di separare le coppie usando anche la violenza fisica, tanto che un ragazzo che partecipava alla protesta è stato ferito da una coltellata e ha dovuto essere ricoverato. “L’immoralità non e’ libertà” ha sentenziato Celal Karaman, esponente dei giovani dell’Akp. L’opposizione laica accusa Erdogan di seguire una “agenda occulta” di re-islamizzazione del Paese e a riprova di questo punta il dito contro la nuova legge approvata nei giorni scorsi dal parlamento per limitare il consumo di alcol. Il provvedimento vieta la vendita al dettaglio di alcolici tra le dieci di sera e le sei del mattino e stabilisce delle rigide restrizioni in merito alla pubblicità ed ai luoghi in cui si potrà bere.
Erdogan ha difeso la nuova legge appellandosi all’articolo 58 della Costituzione che affida allo Stato il compito di tutelare i giovani dalle dipendenze da alcool, droghe e gioco d’azzardo, “Non vogliamo una generazione che vada in giro giorno e notte ubriaca”, ha tuonato il Primo Ministro. I dati dell’Ocse, però, non mostrano una particolare emergenza alcol tra i giovani turchi: il consumo annuale di alcol pro-capite tra chi ha più di 15 anni è infatti di 1,5 litri, il più basso tra i Paesi dell’organizzazione, contro la media di 10,7 litri dell’Europa a 27.
Ma forse anche il provvedimento anti-alcol mira a limitare il numero di baci scambiati nella metro di Ankara: un buon bicchiere di vino bevuto in una romantica serata turca può infatti invogliare gli innamorati a scambiarsi un ultimo bacio alla stazione prima di separarsi…
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[…] grazie a una serie di leggi che punivano comportamenti troppo “liberali” come il divieto di effusioni in luoghi pubblici () e la legge […]
[…] cose che non dovrebbero succedere… Il 27 maggio ad Ankara era stata organizzata una protesta contro il divieto di baciarsi in pubblico, che ha raccolto le simpatie del mondo occidentale che ama baciarsi per via, invece lì sono stati […]
[…] Il popolo turco sembra ora ribellarsi a quella che è stata definita la re-islamizzazione del loro Paese, decisa da Erdogan e realizzata a piccoli passi in 11 anni di governo. L’idea della Turchia come stato laico, così come voluto dal fondatore della repubblica Mustafa Kemal Ataturk, è ormai un ricordo del passato anche a causa del referendum che nel 2010 ha giustamente tolto all’esercito il ruolo di difensore della laicità delle istituzioni. La società turca non ha però sviluppato i giusti anticorpi che potessero prevenire nel Paese una nuova islamizzazione che si è puntualmente concretizzata con vari interventi legislativi: dall’ammissione dei simboli religiosi come il velo all’interno degli uffici pubblici al tentativo di proibire il consumo di alcool. […]