Aveva 13 anni Suhair al-Bata’a, la bambina morta in Egitto subito dopo essere stata circoncisa clandestinamente in una clinica privata nel governatorato di Daqahliya, a nord est del Cairo.
Nonostante l’Egitto abbia dichiarato illegali le mutilazioni genitali femminili a partire dal 1996, in molte aree del Paese la pratica barbarica continua ad essere esercitata senza però trovare giustificazioni né di carattere scientifico né di carattere religioso, come ha dichiarato l’Unicef.
L’episodio è stato denunciato dal Consiglio nazionale delle donne egiziane e dai genitori della vittima che adesso chiedono giustizia per la figlia. Dall’esame autoptico infatti è emerso che la morte è stata causata da “un brusco calo della pressione sanguigna derivato dal trauma”.
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