L’accusa è di quelle gravi: lanciare messaggi falsi e pericolosi che confermano i pregiudizi verso i popoli indigeni e tribali. A riceverla sono stati il premio Pulitzer Jared Diamond, autore del libro “Il mondo fino a ieri”, lo psicologo evolutivo Steven Pinker e l’antropologo Napoleon Chagnon. Il mittente di quest’accusa è l’associazione umanitaria Survival International, organizzazione mondiale che da decenni si batte per aiutare i popoli indigeni e tribali a difendere le loro vite, le loro terre e i loro fondamentali diritti umani contro ogni forma di persecuzione, razzismo e genocidio.
In un articolo pubblicato sul Corriere della Sera, il direttore generale di Survival Stephen Corry, stronca duramente il libro di Diamond: “Con il suo libro, l’autore lancia due messaggi pericolosi che, se dovessero rimanere indiscussi rischierebbero di riportare indietro di decenni i progressi compiuti nella difesa dei diritti umani dei popoli tribali”. Tra le argomentazioni di Diamond ce n’è una secondo cui i popoli tribali (o “società tradizionali”) verserebbero ancora nelle stesse condizioni in cui versava l’umanità ai tempi della comparsa dell’agricoltura nella Mezzaluna Fertile circa 11 mila anni fa; tuttavia questo tipo di affermazioni che ritraggono i popoli tribali come fossili viventi, sono già state sconfessate da molti scienziati e specialisti di preistoria. Inoltre, sempre a detta del premio Pulitzer, le società tribali sarebbero considerevolmente più violente di quelle industrializzate, addirittura intrappolate “in uno stato di guerra cronico”.
L’antropologo Napoleon Chagnon sembrerebbe avallare questa teoria affermando, ad esempio, come gli Yanomami, gruppo etnico insediato nella foresta tra Venezuela e Brasile, siano “scaltri, aggressivi e minacciosi”. A condividere queste affermazioni vi è anche Pinker che le illustra nel suo libro “Il declino della violenza”; tuttavia, secondo Corry, si tratterebbero di mere opinioni politiche, di assurdità pericolose che rimandano all’idea di “pacificazione dei Nativi” sulla quale si fondò il colonialismo europeo. Pinker e Diamond, nello specifico, vengono accusati da Survival di basare le loro tesi quasi esclusivamente sul lavoro di un ristretto gruppo di antropologi. Tra questi proprio Chagnon, secondo cui l’unica possibilità di salvezza dei popoli tribali passa per l’imposizione del potere degli stati nazionali, cosa che nella realtà è la causa principale della loro distruzione.
Ad esempio, nonostante la maggior parte dei risultati della ricerca di Diamond abbia origine dal periodo trascorso in Nuova Guinea, l’autore non fa riferimento alcuno all’occupazione della Papua occidentale da parte del governo indonesiano, responsabile dell’uccisione di circa 100 mila indigeni papuasi. Il premio Pulitzer scrive come il governo statale abbia impedito ai popoli tribali di uccidersi l’un l’altro ma non fa menzione dei 100 mila Papuasi uccisi dalle autorità indonesiane. In questo caso sono stati i Papuasi stessi a pretendere le pubbliche scuse dall’autore, dichiarandosi “scioccati” per il modo con cui Diamond ridisegna la storia a favore delle sue teorie.
Francesca Casella, direttrice di Survival International Italia, parla di “tragico paradosso” in quanto i popoli tribali vengono quasi sempre esclusi dai dibattiti che li riguardano, non si parla mai abbastanza inoltre delle tragiche ripercussioni che gli stereotipo dei “selvaggi, violenti e primitivi” continuano ad avere sulle loro vite fornendo a governi e società degli alibi per l’assimilazione forzata dei popoli tribali nelle società dominanti e la spoliazione delle loro terre e dei loro diritti.
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I cosiddetti popoli civili uccidono direttamente le tribù o le “civilizzano” privandole del loro abitat. Solo per depredarli degli alberi di legno pregiato distruggendo tante erbe utili per la cura di molte malattie.
Affermano che sono degli esseri primitivi, violenti e selvaggi.
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