Siamo in Pakistan, dove l’orrore del terrorismo e della violenza sono pane quotidiano per la una popolazione; nel Paese, dove la i diritti umani sono sotto continuo attacco, si sta svolgendo il Ramadan. Nel mese dedicato al digiuno diurno e all’elemosina, anche le reti televisive modificano i loro palinsesti per deliziare le giornate dei pakistani che possono permettersi una televisione.
Aamir Liaquat Hussain è un presentatore televisivo, molto famoso e amato dal pubblico, tanto da trasmettere il suo programma per sette ore consecutive, durante il mese di Ramadan. La trasmissione (una sorta di OK il prezzo è giusto, lo dice il titolo) mette a disposizione di coloro che più si avvicinano al prezzo reale, il bene in gioco, che in questo caso si tratta di bambini orfani.
La notizia ha fatto scalpore nel mondo occidentale, così come il quello arabo e Hussein si è ritrovato al centro dell’attenzione mondiale (cosa che a lui pare non dispiacere).
Intervistato da alcuni giornalisti occidentali ha giustificato l’avvenimento così : “Si tratta di bimbi soli, abbandonati, destinati a vivere per le strade. Noi li raccogliamo, li ripuliamo e cerchiamo di dare loro una famiglia che altrimenti non avrebbero mai. Il loro destino è la morte certa: o vengono mangiati dai cani, o presi dai pedofili oppure arruolati dai terroristi e usati come bombe umane. Perciò cosa c’è di sbagliato in quello che facciamo?”.
Non c’è scopo di bontà che tenga, ma solo speculazione mediatica di un’emittente televisiva con un complice di tutto rispetto, il presentatore. Le organizzazioni umanitarie hanno organizzato una campagna volta alla chiusura della trasmissione, che per ora non ha risposto e continua la programmazione.
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