L’attentato di Nairobi e l’eroe sconosciuto che ha salvato un centinaio di persone – foto

 

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L’assedio al centro commerciale Westgate a Nairobi è finito, come ha affermato in conferenza stampa il presidente del Kenya, Uhuru Kenyatta. Intanto, secondo la Bbc  le vittime causate da questo vile gesto sono 67 (61 civili e 6 agenti della sicurezza), mentre i feriti più di 170, per la maggior parte occidentali e provenienti soprattutto da USA, Inghilterra e Francia.

Le forze militari hanno catturato e arrestato 11 terroristi mentre 5 di loro sono rimasti uccisi durante lo scambio a fuoco. L’attacco, rivendicato dal gruppo terroristico somalo Al Shabaab, ha colpito soprattutto i cittadini non appartenenti alla religione islamica. Alcuni testimoni riferiscono come i terroristi ponessero delle domande ai loro ostaggi per provare o meno la loro fede, chiedevano il nome della madre del Profeta o addirittura preghiere e versi del Corano da recitare.

LA VEDOVA BIANCA. Secondo i servizi segreti, pare che a  capo di questa spedizione punitiva ci sia una cittadina britannica, Samantha Lewthwaite, meglio conosciuta col soprannome di “Vedova Bianca”. La giovane, una 29 enne figlia di un ex militare britannico, si era convertita all’Islam all’età di 17 anni, dopo aver conosciuto e sposato il suo futuro marito Jermaine Lindsay, ritenuto responsabile dell’attacco terroristico di Londra del 7 luglio 2005, quando tre diversi treni della metropolitana della City vennero fatti esplodere da quattro attentatori suicidi, causando 52 morti e circa 700 feriti.

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All’epoca Samantha dichiarò di non sapere niente del gesto compiuto dal marito e condannò fermamente l’attacco. Ora, a distanza di otto anni il suo nome viene affiancato alla strage del Westgate. A rafforzare questa tesi ci sono le testimonianze di chi quei momenti di follia le ha vissute sulla propria pelle. Il Daily Telegraph ha pubblicato l’intervista rilasciata da Caroline, una delle commesse del centro commerciale sfuggite fortunatamente all’attacco, nella quale afferma che a spararle contro è stata una donna dalla carnagione chiara, con i capelli lunghi e neri e che vestiva una maglia larga e nera. Mentre il Foreign Office di Londra ha avviato le indagini per stabilire se la cittadina britannica possa aver partecipato o meno agli attacchi di Nairobi, si sospetta un suo coinvolgimento anche in un altro attacco terroristico, quello del 2012 a Mumbasa dove trovarono la morte tre persone ed altre 25 rimasero ferite.

L’EROE SCONOSCIUTO – Mentre l’intero pianeta parla della presenza o meno della “Vedova Bianca” a Nairobi, un altro personaggio è passato inosservato. Un vero e proprio eroe, uno di quelli che mette in pericolo la propria vita per salvare quella degli altri.
Si tratta di un membro delle SAS (Special Air Service) presente all’interno del centro commerciale quando questo è stato preso d’assalto dai terroristi. L’eroe, il nome non è stato reso pubblico, è stato fotografato con la pistola inserita nella cintura dei jeans mentre aiutava a fuggire due donne dall’interno del Westgate. Nonostante il rischio e la pioggia di proiettili, si presume che l’agente sia entrato ed uscito dal centro commerciale circa 10/12  volte, riuscendo ad evacuare e salvare circa 100 persone.

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Arber Agalliu


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Arber Agalliu
Odio ripetere il mio nome due volte quando mi presento agli altri, come odio rispondere a chi mi domandano se mi trovo meglio in Italia o in Albania. Io mi sento un italiano albanese a Firenze, ed un albanese italiano a Tirana.

Tra le varie collaborazioni in Italia ed in Albania c'è anche quella con ToscanaTv. All'interno del programma "Toscana senza frontiere" riporto la bella faccia dell'immigrazione, attraverso reportage e interviste da me realizzate.

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