Dopo l’arresto di cinque deputati di Alba Dorata, tra cui il suo leader Nikolaos Michaloliakos, sembra iniziata la parabola discendente di un movimento che alle elezioni del 2012 aveva conquistato il 7% dei voti e 18 deputati. Il Governo greco ha infatti deciso di bloccare i finanziamenti pubblici destinati alla formazione neonazista greca. “La democrazia non può finanziare i suoi oppositori – ha affermato il vice premier Venizelos – È un grave errore giungere alla conclusione che la deriva nazista che si traduce in atti violenti sia causata dalla crisi economica”. E per rafforzare queste parole il Ministro della Giustizia Charalambos Athanasiou ha presentato una proposta di legge che prevede l’interruzione del finanziamento di ogni partito politico che promuove un’ideologia fascista, il divieto di organizzare mense per i poveri che vietano l’accesso ai migranti e il divieto di fare il saluto nazista o fascista.
L’arresto dei parlamentari era scattato nell’ambito delle indagini sull’omicidio del rapper antifascista Pavlos Fyssas, in arte Killah P, avvenuto lo scorso 17 settembre per mano di un militante neonazista. Da allora il governo greco sembra aver aperto gli occhi e attivato gli anticorpi in grado di preservare la sua democrazia. Anche se sono molti gli osservatori che vedono nella reazione del Governo la voglia di annullare un avversario politico in costante ascesa nei sondaggi.
Alba Dorata era nata ufficialmente nel 1980 sottoforma di rivista prendendo il suo nome dall’organizzazione esoterica inglese Golden Dawn, fondata a Londra nel 1887 da tre massoni inglesi e a cui nel 1900 aderì l’esoterista britannico Aleister Crowley. La rivista, fondata dall’attuale leader dell’omonimo movimento politico, spiccava per i suoi deliranti articoli di apologia del nazismo. Ideologia nazista alla quale Michaloliakos si era avvicinato a soli 16 anni quando aderì al partito nazionalista “4 agosto”, guidato da Konstantinos Plevris, neofascista greco e autore del libro negazionista ‘Ebrei. La vera storia’. Un anno dopo, nel 1974, il giovane Nikolaos subisce il primo di una lunga serie di arresti per aver partecipato agli scontri durante una manifestazione davanti all’ambasciata britannica. Due anni dopo viene arrestato per la seconda volta per aver aggredito dei giornalisti. Uscito dal carcere, Michaloliakos si arruola nell’esercito greco dal quale viene allontanato nel 1979 a causa di una condanna per trasporto illegale di armi da fuoco.
La rivista Alba Dorata cessò le pubblicazioni nel 1984, anno in cui il suo fondatore aderì all’Unione politica nazionale, un partito fascista fondato in carcere dal colonnello Giorgos Papadopoulos, condannato all’ergastolo dopo il crollo della dittatura dei colonnelli. Questa esperienza durerà solo un anno perchè nel 1985 nasce in embrione la sua creatura politica: la Lega Popolare – Alba Dorata, che però venne ufficialmente registrata come partito politico solamente nel 1993 adottando come simbolo il meandro, una decorazione tipica della Grecia antica. Un anno dopo si presenta per la prima volta alle elezioni europee conquistando poco più di 7 mila voti e nessun deputato. A fronte di risultati politici deludenti, comincia una escalation di violenza che nel 1998 sfocia nell’omicidio di due militanti comunisti ad opera del numero due di Alba Dorata, Antonis Androutsopoulos.
A dare rilevanza politica al movimento sarà la grave crisi economica che a partire dal 2009 colpisce il Paese. Il movimento cavalca subito la rabbia dei greci puntando il dito contro gli immigrati e l’Unione Europa. E’ così che arriva il primo successo alle elezioni comunali di Atene dove il partito prende il 5,29 % e riesce ad eleggere il suo leader al consiglio comunale. Mentre il Paese va in bancarotta travolto dai debiti e dalla corruzione, Alba Dorata attacca le politiche di austerità imposte dall’Europa e scatena le sue ronde contro i migranti. Vengono così assaltati i mercatini etnici e gli ospedali in cui gli immigrati lavorano come badanti in nero. Il tutto con la benevolenza delle forze dell’ordine, da sempre considerate vicine all’estrema destra greca. Alla ricerca di facili consensi, Alba Dorata comincia inoltre a distribuire beni di prima necessità ai cittadini greci in difficoltà.
E’ in queste condizioni che si arriva alle elezioni del 2012 che sembrano l’inizio di una preoccupante e inarrestabile cavalcata interrotta bruscamente con l’omicidio di Killah P. Omicidio che ha risvegliato la coscienza di un popolo umiliato dalla crisi e che sembra aver trasformato l’alba dei neonazisti greci nel termine della notte più che nell’inizio di una luminosa giornata .
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La realtà qui descritta non mi sembra molto lontana dalla realtà di casa nostra, in particolare nel decenniio fra il 2002 e il 2011. Certe derive ideologiche di estrema destra sono un pericolo dietro la porta, pronto ad entrare in azione. Bravissimi a creare scompiglio, a fomentare paure e proporsi quali liberatori da ogni male, anche uccidendo impunemente. In Grecia sono stati arrestati, in Italia no!