Perché dipendiamo totalmente dagli arabi e dalle innovazioni che hanno portato in Europa? Ce ne ha parlato Flavio Oreglio, con l’ironia che lo contraddistingue, nella 10 puntata di #ZeroFrontiere. Famoso per le sue poesie “catartiche” su Zelig, Flavio Oreglio è in libreria con “Storia curiosa della scienza. La rivoluzione degli arabi” e ci ha raccontato l’importanza della cultura araba e l’urgenza di abbattere i muri della diffidenza verso il diverso.
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Flavio Oreglio, nato artisticamente a metà degli anni 80 nei locali dei Navigli a Milano, laureato in Scienze Biologiche (Ecologia), musicista, attore, cultore del Teatro Canzone, si esprime da sempre coniugando riflessione e umorismo, comicità e poesia, satira e impegno civile. Dopo gli Scritti giovanili (1976 – 1977) e l’opera prima Ridendo e sferzando (1985 – 1995) diventa un caso editoriale (due milioni di copie vendute) con la trilogia de Il momento è catartico (2000 – 2005). Dal 2006 al 2010 elabora il progetto teatrale/editoriale Siamo una massa di ignoranti parliamone dal quale nascono due produzioni musicali “Siamo un massa di ignoranti. Parliamone” e “Giù”. Dal 2011 ad oggi elabora il progetto editoriale “Storia curiosa della scienza” dal quale nasce lo spettacolo teatrale “Sulle spalle dei giganti”. Parallelamente alla sua attività artistica, con il progetto Musicomedians, Oreglio ha avviato una rigorosa rilettura del rapporto tra attore e musicista, attraverso la realizzazione di un “Centro studi” e approntando analisi e ricerche di carattere storico – culturale e tecnico sulla fenomenologia della comicità e della canzone d’autore.
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