Il Cile saluta il ritorno di Michelle Bachelet al governo. Dopo quattro anni di presidenza di Sebastàn Piñera , è la socialista a trionfare alle elezioni che resteranno nella storia principalmente per il forte astensionismo che si è verificato alle urne (ben il 59% dei cileni ha disertato il voto ndr).
La Bachelet ha avuto la meglio sulla coetanea rivale di centro destra, Evelyn Matthei, con il 62,71% contro il 37,28% dei voti. Il successo di Michelle Bachelet non rappresenta soltanto il ritorno al governo della sinistra in Cile, ma anche un segnale forte dell’intero Paese che torna a chiedere quelle riforme mancanti che l’unico governo di destra dopo la caduta del dittatore Augusto Pinochet non è riuscito a realizzare.
La sfida tra la Bachelet e la Mattehi, però, per il Cile è stata qualcosa di molto più simbolico di una semplice battaglia elettorale. Figlia di Alberto Bachelet, un generale dell’Aeronautica amico di Salvador Allende che gli affidò diverse responsabilità di governo durante il suo breve mandato, Michelle conobbe Evelyn quando erano bambine. Anche Fernando Matthei infatti, padre della candidata di centro destra, era un generale dell’Aeronautica, che dopo il golpe del 1973 decise di allinearsi con la dittatura di Augusto Pinochet, prestando servizio proprio all’Accademia dell’Aeronautica quando Alberto Bachelet morì per un infarto causato dalle tremende torture subite mentre era rinchiuso nella sede di quell’istituzione. La stessa Michelle, dopo essere stata arrestata e torturata insieme alla madre, decise di emigrare in Australia e successivamente nella Repubblica Democratica tedesca prima di fare ritorno in patria.
Il ritorno a casa e l’entrata in politica sono stati culminati dalla vittoria alle presidenziali del 2006. Prima donna a guidare il Paese, nel 2010 lasciò il passo al presidente uscente di destra Sebastiàn Piñera. Il nuovo successo, seppur nelle elezioni che hanno registrato la peggior affluenza degli ultimi mandati, è un segnale forte e deciso del popolo cileno, quel popolo che ancora non ha dimenticato l’orribile dittatura di Augusto Pinochet, proprio come non l’ha dimenticata la rieletta presidente che da quella dittatura si è vista portare via il padre.
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