Capricci sul cachet e atteggiamenti snob: Baresi, Maldini & co. deludono i tanti tifosi iraniani cresciuti sognando il Milan stellare di Sacchi. Di Marco Carta
Sono stati accolti come eroi nazionali, ma di loro potrebbe restare un ricordo sbiadito. La trionfale tournee iraniana delle vecchie glorie del Milan calcio ha catalizzato l’attenzione mediatica di un’intera nazione. Ma a pochi giorni dalla storica partita di beneficenza contro le stelle del passato del Persepolis, la Juventus dell’Iran grazie ai suoi 30 milioni di tifosi, parte della stampa persiana accusa il team dei rossoneri capitanato da Franco Baresi e Paolo Maldini. Campioni nel calcio, ma pessimi ambasciatori.
Da tempo gli iraniani aspettavano l’arrivo delle stelle rossonere, che con le loro amichevoli finanziano le attività benefiche della “Fondazione Milan”. E un’incredibile folla ha atteso il loro approdo all’aeroporto “Imam Khomeini”, pronta ad assistere ad una partita “storica” che rischiava, però, di non essere mai giocata. Mentre lo stadio Azadì di Tehran giovedi 28 novembre si riempiva all’inverosimile per l’evento, che sanciva anche l’addio al calcio della stella locale Mehdi Mahdavikia (difensore della nazionale con 11 anni di militanza in Bundesliga), le stelle del Milan minacciavano infatti di non scendere in campo.
Ufficialmente, come riportato dalle agenzie di stampa italiane, a causare il possibile annullamento della partita sarebbe stato l’inquinamento dell’aria di Tehran, ma in realtà, riferisce la stampa locale, la partita sarebbe stata a rischio esclusivamente per questioni economiche. Secondo il sito di informazione Sepidedam, l’unico a riportare la notiza, i giocatori del Milan erano pronti a non scendere in campo senza aver ottenuto prima l’intero compenso pattuito. “Il contratto fra i Persepolis e il Milan – si legge sull’articolo del Sepidedam che sta facendo il giro del web iraniano – si aggirava su una cifra intorno ai 200 mila dollari. Ma i giocatori sono saliti in pullman per andare allo stadio solo quando hanno ricevuto gli ultimi 60 mila dollari rimanenti del contratto. Se la partita fosse saltata sarebbe stata un vergogna per il calcio iraniano e con decine di migliaia di tifosi sugli spalti poteva succedere un casino nello stadio”.
I disguidi sono proseguiti anche dopo la partita, vinta per 3 a 1 dalle stelle rossonere. Secondo gli organizzatori iraniani, l’accordo prevedeva la partecipazione dei giocatori nella “zona mista”, l’area dedicata all’interviste a caldo, ma solo Daniele Massaro, Paolo Maldini e Massimo Oddo si sono presentati di fronte ai giornalisti. Anche per la partecipazione ai due programmi televisivi organizzati per l’occasione, i milanisti avrebbero “chiesto ben 30 mila dollari” di cachet, scatenando l’amarezza degli organizzatori iraniani, delusi dal comportamento di alcuni vip rossoneri, tra cui Paolo Maldini, il più amato calciatore italiano insieme a Francesco Totti, che avrebbe disertato anche la cena in onore dei rossoneri: non un semplice buffet di rappresentanza, ma una vera e propria parata di tutte le maggiori celebrità iraniane: artisti, attori come Niki Karimi e Fateme Motame Aria, e altri personaggi famosi, tutti “convocati” per sancire il gemellaggio fra le due società.
Alla fine Gattuso, contattato in albergo tramite internet, ha partecipato ad uno dei programmi, per la gioia degli sportivi iraniani, secondo cui il Milan di Berlusconi rappresenta una delle squadre più amate di sempre. Nelle mire del Sepidedam, che ha titolato l’articolo “Gli ospiti a caro prezzo”, è soprattutto il “mitico” capitano Franco Baresi, “il grande e amato eroe di Italia 90”, reo di aver condotto in prima persona le trattative economiche per le partecipazioni in tv. Una consuetudine in Italia, dove il calcio a tutti i livelli è soprattutto business, ma un vero e proprio oltraggio per la cultura iraniana, che al denaro antepone sempre il rispetto e l’amicizia. Quella che credevano di aver stipulato con il team di Berlusconi.
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